Superbonus, annuncio in arrivo | Decisione definitiva

Il Superbonus cambia faccia nel 2023. E non sarà più così coveniente. Cosa succede alle cessioni dei crediti

Superbonus scende a 90%
Superbonus (Foto Pixabay)

Negl ultimi anni il volto di molte strade e di molti palazzi è mutato in senso migliorativo grazie al Superbonus 110%. Finalizzato soprattutto all’efficientamento energetico dei condomini, ma che a seguire ha avuto delle code importanti, come il bonus facciate, o la possibilità i ristrutturazioni accessorie e necessarie al miglioramento energetico. Fin da subito si è imposto come molto appetibile, al punto che nel giro di pochi mesi erano stato prenotati già 400 milioni in più rispetto al plafond finale fino al 2026. Dunque con il passare del tempo si è creato un circolo vizioso per cui le cessioni dei crediti alle banche sono state bloccate, di conseguenza le imprese di appalto congelate, ed i lavori rimasti fermi a metà.

Lo sblocco della cessione dei crediti ha portato alla ripresa dei lavori ed alla possibilità per le imprese di non fallire. Tuttavia dal 2023 ci sarà una novità non da poco per il Superbonus. E non è positiva. Tant’è che molti condomini si sono affrettati a ricevere l’approvazione per il Superbonus 110 negli ultimi mesi del 2022.

Superbonus 110, le dichiarazioni del Ministro Giorgetti

Superbonus scende a 90%
Superbonus (Foto Pixabay)

Dunque il Superbonus, nel 2023, passerà dal 110% di rimborso al 90%. Percentuale che scenderà ancora nel 2024. Fino allo scorso 25 novembre i condomini hanno potuto approfittare del rimborso del 110 per cento. Ora i terini sono scaduti. E presto entrerà in vigore la nuova formula. Conveniente, ma che necessiterà di sborsare un po’ di denaro in anticipo.

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Sulla manovra, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti commenta durante una question time alla Camera: “Siamo coscienti dell’impegno assunto dall’Italia e che allo stato tutti gli altri Aderenti abbiano proceduto alla ratifica, ma emerge con chiarezza la necessità che la decisione di procedere o meno alla ratifica del Trattato sia preceduta da un adeguato e ampio dibattito in Parlamento, anche tenuto conto di quanto emerso dal recente atto di indirizzo approvato dalla Camera. L’impianto attuale del trattato istitutivo del Mes appare non tenere conto del diverso contesto di riferimento e appare opportuno che, a monte, siano valutate modifiche relative al contenuto del meccanismo.

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Nel frattempo è stata allargata la possibilità della cessione del credito. Dal 2023 i crediti d’imposta maturati possono essere ceduti alle banche ed assicurazioni non più due volte, ma anche tre.

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