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RdC 2023 | Novità per chi ha tra i 18 e 59 anni

RdC | C’è una grossa novità in vista del 2023 per tutti coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 59 anni

Reddito di Cittadinanza (Gov.it – Pensioniora.it)

Dopo mesi di discussione, ripensamenti, critiche ricevute e pressioni dall’Ue, il testo della Manovra del Governo Meloni è stato approvato. Nonostante ciò, servirà il voto finale di giovedì 29 dicembre in Senato. Intanto, però, si possono capire quali saranno le novità del 2023 in maniera più chiara e definita. Sicuramente sono molte quelle riguardanti il Reddito di Cittadinanza, sussidio a favore della povertà, che è stato introdotto nel 2019 dal Movimento 5 Stelle.

RdC 2023, la novità per chi ha un’età tra 18 e 59 anni

Corso di formazione (Adobe Stock – Pensioniora.it)

Il Reddito di Cittadinanza verrà abolito il 1° gennaio 2024, ma continuerà ad esistere per tutto il 2023. Il sussidio attuale, però, sarà soggetto a diverse novità. La prima è che verrà erogato per un massimo di 7 mensilità a tutti, esclusi nuclei familiari con minori, persone con disabilità o over 60. Le ultime tre categorie lo riceveranno senza il limite suddetto.

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Tutti i percettori con età compresa tra 18 e 59 anni, i quali hanno sottoscritto il patto per il lavoro, verranno inseriti per 6 mesi in un corso di formazione o riqualificazione professionale. In caso di rifiuto, decadrà automaticamente il sussidio. Coloro che hanno, invece, tra i 18 e i 29 anni e non hanno mai concluso la scuola dell’obbligo, dovranno iscriversi e frequentare percorsi di istruzione per adulti di primo livello.

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L’RdC decade anche a chi rifiuta la prima offerta di lavoro, anche se, a dispetto di quanto vociferatosi nei giorni scorsi, la stessa dovrà ancora essere ‘congrua’. I Comuni saranno tenuti ad inserire nei PUC tutti i percettori firmatari del patto per il lavoro e non più solamente un terzo degli stessi. Coloro che attualmente ricevono la quota a rimborso dell’affitto, la vedranno essere erogata direttamente al locatore dell’immobile da parte dell’Inps. Comunicare quest’ultimo spetterà al percettore del reddito. I lavoratori stagionali o intermittenti, con retribuzione entro i 3000 euro, non vedranno quest’ultima assoggettata alla quantificazione dell’importo del sussidio.

Pubblicato da
Matteo D G