Stretta RdC 2023 | Ora rischi di perderlo anche in questi casi

Nel 2023 ci saranno diverse modifiche al Reddito di Cittadinanza. Chi ne è beneficiario dovrà seguire nuove regole

reddito di cittadinanza 2023 offerta lavoro non congrua
Reddito cittadinanza 2023 (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Dal 2018, anno in cui il reddito di cittadinanza ha avuto il suo debutto, milioni di famiglie italiane hanno usufruito del reddito di cittadinanza, una delle misure più discusse del Governo pentastellato, e le cui distorsioni ed errori sono diventate cavallo di battaglia per alcuni partiti decisamente populisti. Certo, la misura finora non ha funzionato a regime specialmente nella parte finale e più importante, quella della ricollocazione. I navigator, queste figure emblematiche assunte come una sorta di angeli salvatori che avrebbero accompagnato per mano i disoccupati verso la ricerca del lavoro, sono spariti nel nulla, così come dal nulla sono apparsi.

Certo, c’è stata una pandemia di mezzo, per cui anche l’economia è cambiata ed il ruolo dei centri per l’impiego è stato difficile. Nonostante ciò, il fatto che pochissimi percettori di reddito di cittadinanza siano stati ricollocati, è stato un fatto facilmente strumentalizzabile e strumentalizzato. E nel 2023 ne vedremo le conseguenze.

Reddito di cittadinanza, le modifiche per il 2023

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Reddito cittadinanza 2023 (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Innanzitutto il reddito di cittadinanza non diventa più una misura senza scadenza, ma decade dopo 7 mesi. Fanno eccezione solo le famiglie con minori, disabili o anziani oltre i 60 anni a carico. Per loro i tempi rimangono gli stessi. Per gli altri il massimo sono sette mesi senza possibilità di rinnovo. I giovani entro i 29 anni di età che non hanno concluso il livello minimo di istruzione, dovranno adeguarsi per poter ricevere il reddito di cittadinanza.

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Inoltre alla prima offerta di lavoro rifiutata si decade dal beneficio. Ed è stata tolta dalle regole la parola ‘congrua‘. In passato, fino al 2022, l’offerta di lavoro che veniva conteggiata come rifiuto, e rispetto alla quale ci sono dei limiti, doveva in ogni caso essere congrua al profilo professionale del richiedente lavoro.

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Ora quel ‘congrua‘ è stato abolito. Dunque anche rifiutando un’offerta di lavoro non congrua si perde il diritto al reddito di cittadinanza. A meno che l’offerta di lavoro non sia a più di 80 Km dal domicilio o da 100 minuti di mezzi pubblici.

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