Lo Spid è essenziale per gestire la burocrazia dei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione. Si parla di spegnerlo gradualmente
La messa in opera di un’identità digitale, lo Spid, ha reso possibile tutta una serie di procedure online che altrimenti sarebbero state interdette. Già presente dal 2019, con il 2020 senza lo Spid non si sa come ci si sarebbe potuti interfacciare con la pubblica amministrazione. Nel 2021 Le identità digitali, non solo lo Spid, hanno sostituito le credenziali di accesso ai portali dei vari INPS o Agenzia delle Entrate. Anche per accedere ai concorsi pubblici è necessario possedere l’identità digitale.
Grazie allo Spid la gestione di molte pratiche diventa più semplice e può essere svlta direttamente in casa propria. Basta un pc ed uno smartphone. La maggior parte dei portali della PA richiede il livello 2 di sicurezza, che può essere confermato tramite la app del gestore dello Spid. Ad eccezione degli over 75 che hanno gli accessi illimitati tramite SMS. E dopo aver avuto la propria fortuna, forse lo Spid verrà accantonato.
Spid, cosa succederà nel 2023
Il futuro dello Spid è incerto. Soprattutto perché la sua concorrente, la carta d’identità digitale, diventa sempre più potente. Con un decreto dello scorso novembre, la carta d’identità digitale non è più la CIE, ma la CIEid, che per il futuro potrebbe sostituire lo Spid. L’intento governativo è di avere uno strumento unico di riconoscimento dell’identità digitale. E la CIEid si presta bene allo scopo. I vantaggi della CIE rispetto allo Spid sono che è gratuita, sia il riconoscimento che il raggiungimento del livello 3 di sicurezza. Mentre invece per lo SPid nella maggior parte dei casi per il riconoscimento facciale si paga ed è anche a pagamento il servizio dell’accesso al livello 3 di sicurezza, mentre sono gratuiti i livelli 1 e 2.
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Tuttavia gli svantaggi non sono ancora pochi. Mentre lo Spid può essere comodamente utilizzato solo con il pc e app su smartphone, per usare la CIEid serve un lettore di chip installato sul computer, e lo smartphone deve supportare la tecnologia NFC. Insomma, nulla di particolarmente semplice. L’intenzione di accantonare lo Spid c’è, ma per il momento esistono ancora troppi nodi pratici da sciogliere
