Sciopero benzinai in Italia | Preparatevi in questi giorni

I benzinai preparano uno stop verso la fine di gennaio, dopo il rincaro dei prezzi del carburante. Cosa succederà?

Aumento prezzi benzina
Prezzi carburante in aumento-(Foto Adobe-pensioniora.it)

Sarà un gennaio alquanto movimentato per quanto riguarda benzina e carburante. Cominciano le prime proteste dei benzinai e dei titolari delle stazioni, causa gli aumenti delle accise ed i prezzi di diesel e gasolio, che non erano previsti nel piano di Governo di Giorgia Meloni. 

Sui social, si è scatenato un vero putiferio, anche i cittadini, ormai infastiditi, da questi aumenti. E non solo il carburante, anche i pedaggi delle autostrade. Quanto andremo a spendere in questo 2023, che si annunciava un po’ più morbido da parte del Governo? Anno nuovo, vita nuova? Non proprio.

Sciopero dei benzinai 25-26 gennaio

Aumento prezzi benzina
Sciopero 25 e 26 gennaio-(Foto Adobe-pensioniora.it

Gli aumenti delle accise e dei prezzi sui carburanti, ha provocato anche contrasti in parlamento tra i diversi partiti, che puntano il dito contro le decisioni della Meloni. Il costo di benzina e gasolio cresce di 15 centesimi al litro per l’aumento delle accise. Il Gpl, invece, sale di 2,8 centesimi al litro. A queste somme va aggiunta l’Iva, che conduce a un rincaro finale di 18,3 centesimi al litro su benzina e gasolio, e di 4,3 centesimi al litro sul Gpl.

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Quindi, i benzinai, nei giorni 25 e 26 di gennaio, terranno uno sciopero e resteranno chiusi per protestare contro questi aumenti decisi dallo Stato. Secondo una nota dei sindacati “ci fermeremo fine a questa ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori”. 

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La nota, inoltre continua sottolineando la motivazione dello stop: “Le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete, di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio”.

Inoltre, il presidente della Fegica Roberto Di Vincenzo tenta di difendere i gestori di stazioni di carburante e benzinai: Se aumenta il prezzo, la colpa non è dei gestori, che purtroppo devono subire insulti dai cittadini italiani, come se fossero loro i responsabili. Non è un comportamento corretto quello del Governo, che proclamò cali e ribassi”

Intanto, pima dei giorni 25 e 26 gennaio, converrebbe fare dei pieni di benzina per le proprie auto e non restare a secco.