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Cane vicini | Se abbaia troppo si può fare questo per legge

Come convivere con un cane che abbaia troppo? Che dice la legge nei rapporti di vicinato che non funzionano come questo

Cane (Foto Adobe – pensioniora.it)

La compagnia di un cane è importante e significativa per molte persone e famiglie, regala affetto e soddisfazioni. Purtoppo però non sempre le modalità di comportamento del cane sono comprensibili a tutti. Se un cane che abbaia è tollerato e compreso, di solito, dal suo allevatore che ne intuisce i motivi e le esigenze canine, per un vicino quello stesso comportamento può essere fonte di fastidio.

Tra i motivi di liti tra vicini c’è sovente proprio un cane e il suo comportamento, magari troppo rumoroso o aggressivo. E se dietro quell’atteggiamento c’è una causa specifica spesso non di responsabilità dell’animale, un vicino non è tenuto a conoscerne le motivazioni e la convivenza può diventare difficile se non impossibile.

Cane che abbaia in continuazione che può succedere

Cane (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il Codice civile con l’articolo 844 indica un principio di normale tollerabilità della rumorosità dell’animale, senza però entrare nello specifico della questione. La Cassazione ha specificato il problema attraverso varie sentenze, in particolare in una sentenza del 2018 chiarendo il carattere relativo della tollerabilità secondo il luogo e le circostanze, contestualizzando il tutto anche in relazione alla fascia oraria in cui avviene il fatto.

Un cane eccessivamente rumoroso può determinare le condizioni per il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, reato punibile penalmente secondo l’articolo articolo 659 del Codice penale. Impedire che il cane disturbi creando problemi alle occupazioni e al riposo, così come spettacoli, ritrovi o trattenimenti pubblici può costare fino a 3 mesi di reclusione e sanzioni amministrative fino a 309 euro.

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Le normative quindi indicano nel mantenimento delle condizioni necessarie al riposo e allo svolgimento delle consuete attività un requisito non valicabile nemmeno dal comportamento naturale di un animale. Esiste un contesto e una relatività di questo principio, sta alle persone coinvolte trovare un equilibrio e un accordo tra diverse esigenze.

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Allevare un cane è sempre un’attività che richiede sempre responsabilità e attenzione delle prerogative dell’animale come dei diritti di chi non è proprietario dell’animale stesso. Si tratta di individuare un comportamento tollerabile che renda possibile una convivenza serena.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano