Furbetti TARI | Rischiano questo gli evasori

Chi non paga la Tari per molto tempo rischia sanzioni pesanti. È bene regolarizzare il prima possibile i propri debiti, prima che diventino insolvibili

Tari non pagata cosa si rischia
Tari (Foto Pixabay – pensioniora.it)

La Tari è l’acronimo della Tassa sui rifiuti. Essa ha sostituito la vecchia Tares. È di gestione comunale, è può essere pagata in un’unica soluzione o con due o più rate, a discrezione dell’ente locale che organizza i pagamenti. La tassa sui rifuiti è stata parecchio discussa negli ultimi anni, specialmente in città come la Capitale dove il ritiro e la gestione della spazzatura è problematico al punto da diventare emergenziale. E di fronte ad un evidente disservizio, che può provocare in probabilità non troppo remote anche problemi di ordine sanitario pubblico, molti cittadini hanno protestato rifiutandosi di pagare la Tari.

Senza dubbio dovrebbe essere accolta una protesta di questo tipo. Dovrebbe far parte del rapporto bilaterale tra fornitore di servizi e consumatore. Se un servizio non viene fornito, il pagamento può essere sollevato. Ma questa è la teoria. La pratica dice che la Tari deve essere pagata a prescindere dalla qualità del servizio, anche solo per la sua esistenza. Dunque chi non la paga, che sia per motivi di protesta, di dimenticanza, di indigenza o di tentativo di evasione, è soggetto a sanzioni che con il passare del tempo possono diventare pesanti.

Tari, cosa succede se non si paga

Tari non pagata cosa si rischia
Rifiuti (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Come tutte le bollette, anche quella della Tari ha una data di scadenza. Già dal giorno successivo a quello indicato, si iniziano ad accumulare more ed interessi che si vanno a sommare all’importo base. Generalmente la sanzione è pari al 30% della tassa. Essa viene ridotta del 50% se si paga entro 90 giorni dalla scadenza. Se ci si ravvede entro 15 giorni dalla scadenza, si paga un quindicesimo della sanzione.

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Nel caso in cui si lascino correre i solleciti di pagamento per lungo periodo, la pratica passa nelle mani dell’Agenzia delle Entrate sezione riscossioni e si produce una cartella esattoriale. Ed a quel punto valgono tutte le regole delle cartelle esattoriali, che possono arrivare fino al pignoramento dei beni mobili ed immobili per evasione fiscale.

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