Le mamme possono avere subito questi bonus

Alcune delle possibilità che riguardano le mamme in particolari condizioni, ecco a quali bonus possono accedere

Bonus per maternità
Bonus (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Le prestazioni pensate e proposte per le nuclei familiari con prole hanno trovato una loro sistemazione e riorganizzazione quasi definitiva con l‘Assegno unico e universale. Questo riordina molte delle misure preesistenti al marzo 2022 in un’unica erogazione effettuata in base alle dichiarazioni Isee presentate dalle famiglie richiedenti.

Unica eccezione il bonus asilo nido che continua ad avere una gestione autonoma e può essere ottenuto in caso di frequenza di un bambino presso gli asili nido dietro specifica domanda all’Inps. Esistono tuttavia delle misure che riguardano direttamente le mamme (o i genitori) in particolari condizioni erogate a livello locale e a quello statale. Ecco di che cosa si tratta.

Bonus per le mamme quali sono le opportunità

Bonus per maternità
Bonus (Foto Pixabay – pensioniora.it)

I possibili bonus richiedibili per le mamme sono 3, nello specifico:

  • assegno comunale per maternità 2023;
  • assegno di maternità statale 2023;
  • bonus figli disabili 2023 per mamme.

L’assegno comunale per madri, o assegno di base, è riconosciuto alle donne che non hanno maturato contributi sufficienti da poter avere copertura previdenziale, come ragazze madri studentesse, donne inoccupate, sostituendo il congedo di maternità. La prestazione è destinata a donne con Isee familiare basso, con limite fissato annualmente dall’Inps (lo scorso anno tale soglia era di 17.747,58 euro).

La domanda va presentata al Comune di residenza, mentre l’importo, compatibile con l’Assegno unico, viene versato direttamente dall’Inps in un unica soluzione. Va richiesto entro 6 mesi dalla nascita del bambino. L’assegno statale di maternità, o assegno maternità Inps, è destinato alle madri occupate in lavori atipici o discontinui, o disoccupata. La domanda va fatta all’Inps che provvede all’erogazione.

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I requisiti sono legati al versamento di contribuzione mensile nei mesi precedenti il parto per le mamme lavoratrici o licenziate, alla perdita del diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali (NASpI, mobilità o cassa integrazione) per le donne disoccupate. Esiste infine il bonus per figli disabili destinato alle mamme (o al genitore) singolo.

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I requisiti sono essere monoreddito o disoccupate (limite a 8145 euro per reddito da lavoro dipendente e 4.800 euro in caso di lavoro autonomo), nucleo familiare monoparentale con Isee non superiore a 3mila euro, disabilità del figlio accertata almeno del 60%. La domanda va presentata direttamente all’Inps entro il 31 marzo 2023 e il bonus ammonta a 150 euro a figlio disabile.

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