Rischi pesante se ti trovano con questi contanti addosso

Dal 1° gennaio 2023 c’è un nuovo limite ai contanti: si tratta di una cifra da non superare nei pagamenti liquidi: ecco qual è

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tetto limite ai contanti 2023 (Foto Adobe-pensioni.it)

L’evasione fiscale è una delle piaghe che più attanaglia il nostro Paese e, per cercare di arrestarla, i vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno cercato di ridurla con una serie di incentivi e leggi. Lo scorso anno il governo Draghi, attraverso il Dl Milleproroghe aveva stabilito che il tetto massimo dei pagamenti in contanti era di mille euro.

Il governo Meloni ha poi alzato questa questa cifra che, dallo scorso 1° gennaio, è di 5mila euro. Questo significa che presso gli esercizi commerciali e negozi è possibile pagare in contanti fino a 4.999,99 euro. Tutti coloro che non rispettano questa normativa vanno incontro a sanzioni che riguardano sia chi paga che chi riceve i soldi.

Contanti, il tetto da non superare per evitare sanzioni

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tetto limite ai contanti 2023 (Foto Adobe-pensioni.it)

Il governo Meloni ha innalzato il limite del tetto ai contanti per sostenere l’economia e permettendo così ad imprese e cittadini una maggiore libertà nell’uso del denaro. Il limite di 5mila euro in contanti, lo ricordiamo, non può essere frazionato e ciò significa che non si può procedere ad un pagamento di 12 mila euro con tre pagamenti da 4mila euro l’uno. Ovviamente questo non riguarda il pagamento rateale.

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Non rientrano nel principio del limite massimo i versamenti e i prelievi bancari fatti da un cittadino su un conto personale mentre vi rientrano invece le donazioni in denaro. Per quanto riguarda invece il pagamento di stipendi e salari questi devono essere già pagati con mezzi tracciabili come stabilito dalla Legge 205/2017.

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Chi non rispetta il tetto limite dei contanti andrà incontro a sanzioni che riguardano sia chi paga che chi riceve il denaro. Unica eccezione riguarda il datore di lavoro, ritenuto l’unico responsabile della violazione. Le sanzioni vanno da 1.000 a 1.500 euro per i datori di lavoro che non osservano la tracciabilità sancita dalla succitata Legge 205/2017.  1.000 euro per chi non rispetta il limite di transazioni in contanti al di sotto dei 5.000 euro e di 5.000 euro se la transazione effettuata per contati supera i 250.000 euro.

Dal momento che la transazioni superiori a 5mila euro devono essere sempre rese note al fisco, l’omissione di tale comunicazione coincide con una sanzione che va dai 3.000 ai 15.000 euro. Il consiglio, ovviamente, è quello di non superare il tetto limite ai contanti per non incappare in queste multe.

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