Imu e Tari attenzione | C’è una grossa novità

Aliquote minime Imu e rateizzazione Tari. Queste le novità per il 2023 che sono state inserite nella manovra della legge bilancio

Imu aliquote minime ed esenzione occupazione abusiva
Imu (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Le imposte locali, in particolare quelle comunali, sono soggette a delle regole. Se si salta il pagamento, dopo un po’ di tempo l’imposta passa nelle mani dell’Agenzia delle Entrate ed in questo modo si formano delle cartelle esattoriali. Tra le imposte più odiate c’è l’Imu – ed anche la Tari -, quella sulla casa. L’Italia del boom economico ha investito copiosamente sul mattone, per cui sono diverse le famiglie che si ritrovano con più di un immobile a carico. La prima casa è esente dal pagamento dell’Imu – me meno che non si tratti di immobili di lusso – mentre dalla seconda in poi la corresponsione è obbligatoria.

Avviene generalmente in due tranche, intorno alla metà di giugno, l’acconto, ed il saldo alla metà di dicembre. Dunque ogni sei mesi. Quest’anno la finanziaria, ora nota come legge bilancio, o più semplicemente manovra, ha inserito novità per quanto riguarda i pagamenti di Imu e Tari.

Imu e Tari, cosa cambia nel 2023

Imu aliquote minime ed esenzione occupazione abusiva
Tari (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Partendo dall’Imu, si deve precisare che entro il 14 ottobre di ogni anno, i Comuni sono obbligati a fissare le aliquote per l’imposta. Se questa data viene saltata, e la comunicazione arriva in ritardo o non arriva a fatto, per l’anno successivo, in quel comune verranno imposte le aliquote minime, con una grande riduzione di gettito comunale. Allo stesso tempo è stato stabilito in manovra che coloro che hanno un appartamento locato con occupazione abusiva, possono essere esentati dal pagamento dell’Imu. Ma solo se è esecutiva la denuncia ed il procedimento di sfratto.

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Per quanto riguarda la Tari, si deve specificare che essa è l’imposta comunale sui rifiuti. Tramite essa ci si occupa della raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti. A seconda del comune di residenza si può pagare in una, due o tre tranche l’anno.

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La manovra quest’anno ha stabilito – grazie all’intervento dell’Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – una maggior possibilità di rateizzazione dell’imposta. Nello specifico di importo minimo pari a 100 euro, se le rate superano del 30% il valore medio degli ultimi due anni. Deve essere comprovata la condizione economica difficile della famiglia.

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