Chi lavora spesso di notte avrà una pensione più alta?

Coloro che lavorano spesso di notte avranno diritto ad una pensione più alta? Scopriamolo insieme in questo articolo

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lavoro notturno pensione più alta (Foto Adobe-pensioni.it)

Quello della pensione è un vero e proprio traguardo che si raggiunge dopo decenni di lungo lavoro ed è proprio per questo motivo che solitamente viene festeggiato sia in famiglia che con i colleghi. In Italia andare in pensione è tutt’altro che semplice ed ogni anno coloro che si apprestano a lasciare il mondo del lavoro devono barcamenarsi tra nuove leggi e norme.

Per quanto riguarda il 2023 il governo Meloni, attraverso l’apposita Legge di Bilancio, ha prorogato sia Ape Sociale che Opzione Donna, seppur con qualche modifica, ed ha introdotto Quota 103. Per altre categorie di lavoratori, invece, è possibile andare in pensione ancora prima usufruendo di un’altra misura.

Chi lavora di notte avrà la pensione più alta?

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lavoro notturno pensione più alta (Foto Adobe-pensioni.it)

Possono lasciare prima il mondo del lavoro tutti coloro che svolgono lavori usuranti, sia fisicamente che mentalmente, inclusi tutti coloro che lavorano di notte. I lavoratori notturni, infatti, possono accedere al mondo della pensione a 61 anni e con 7 mesi di contributi e quindi con la Quota 97,6.

Prendendo ad esempio un lavoratore notturno che ha compito lo scorso anno 55 anni e a dicembre 2022 ha raggiunto 24 anni di contributi ed un anno di servizio militare, l’uomo potrà andare in pensione proprio con Quota 97,6, misura dedicata esclusivamente ai lavoratori usuranti tra cui rientrano anche coloro che svolgono lavoro notturno.

I lavoratori notturni, in base al numero di notte lavorate ogni anno, possono accedere con la quota 97,6, con quella 98,6 o, infine con la 99,6. Ricordiamo, però, che per accedere alla pensione per lavoratori usuranti è necessario presentare domanda entro il 1 maggio dell’anno precedente.

Ancora, stando a quanto previsto dalle leggi 2023, coloro che hanno fatto un lavoro notturno prestato su turni di dodici ore possono ottenere una maggiorazione del 50% per il raggiungimento del numero di notti annue necessarie per la pensione. Per i lavoratori notturni è prevista la moltiplicazione delle giornate lavorative per il coefficiente di 1,5, ai fini del raggiungimento del numero di turni annui (64, 72 o 78) per poter andare in pensione anticipata.