Quando avviene l’esenzione dell’Imu per alcuni proprietari, ecco che cosa occorre conoscere per non versare l’imposta
L’Imu (Imposta municipale propria) è un’imposta diretta sul possesso di fabbricati di varia natura (ad eccezione della prima casa) appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 o A/9, di aree fabbricabili, di terreni agricoli, o in altri casi dal proprietario o dal titolare di un diritto (usufrutto, concessione, enfiteusi, leasing, eccetera).
Quindi non si paga per la prima abitazione, a meno che non siano, abitazioni di tipo sognorile, ville, castelli, palazzi di grande valore artistico o storico ed è versata ai comuni secondo aliquote base modificabili in rialzo o riduzione dalla amministarzioni comunali. Si tratta indubbiamente di un’imposta che coinvolge il patrimonio dei contribuenti, applicata sui beni immobili.
Esenzione Imu per alcuni contribuenti
Vi sono dei casi particolari di esenzione dell’Imu dai fabbricati destinati soltanto al culto a quelli appartenenti a Stati esteri con accordi internazionali cosi esisteno delle agevolazioni (come il comodato d’uso o per le abitazioni affittate a canone concordato, per esempio). Ma esistono anche altre esenzioni per situazioni particolari.
Si tratta di quelle previste per gli enti che operano nel settore del no profit e in qullo del social housing. Gli alloggi sociali possono godere delle esenzioni nel caso ci siano 2 condizioni obbligatori:
- l’unità abitativa deve possedere le caratteristiche per essere considerata un alloggio sociale;
- l’alloggio sociale deve essere adibito ad abitazione principale.
Quindi gli alloggi sociali possono godere dell’esenzione solo se adibiti a casa principale. Nel caso in cui siano temporaneamente sfitti, l’esenzione è accordata per il periodo di tempotra l’abbandono di un assegnatario e la riassegnazione della casa ad un nuova persona. Ma la mancata occupazione deve dipendere esclusivamente dalle pratiche amministrative e tecniche che sono necessarie per riassegnare l’abitazione ad un altro nucleo familiare che dovrà usarla come prima casa.
Indicativamente questo periodo di tempo è preventivabile in 4-6 mesi, ma è soltanto l’amministrazione comunale, che gestisce l’assegnazione degli alloggi sociali, a stabilire con maggior esattezza questo lasso di tempo. Per alloggio sociale si intende una casa ad uso residenziale in affitto permanente per ridurre il disagio abitativo di individui e famiglie povere, che non possono avere in locazione appartamenti nel libero mercato.