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Quanto costa rimuovere amianto dalla propria casa o giardino

Ecco quanto occorre sborsare mediamente per bonificare il luogo in cui si abita dal materiale tossico; ma numerose sono le varianti. Di cosa si parla

Amianto (Foto Adobe – pensioniora.it)

Casa dolce casa; questa locuzione ha attraversato prosaicamente decenni di messaggi televisivi, pubblicità, letteratura leggera e tanti luoghi comuni. In effetti, l’ambiente domestico diventa vivibile perché qualcuno riesce a farlo diventare tale: ovvero chi si appresta o già vi abita. Non è né semplice né scontato. Anche in casa bisogna che la comodità sia guadagnata e sudata, almeno finché essa non è sinonimo di sicurezza. 

Lo sanno bene le casalinghe, i domestici, chi porta avanti un’attività lavorativa all’interno delle mura domestiche. Le casalinghe, in particolare, appartenenti al mestiere più sottovalutato (poiché non è ritenuto un mestiere, tantomeno una responsabilità che sia supportata da una qualsiasi forma di retribuzione), sanno che dietro ad una semplice mansione si corre il rischio di incappare in un incidente, più o meno grave, in grado di colpire il corpo della persona; lo sa anche l’INAIL, visto che da diversi anni, ha istituito una polizza assicurativa obbligatori per chi si dedica completamente alla casa.

Qual è il costo della rimozione dell’amianto?

Amianto (Foto Adobe – pensioniora.it)

La casa, però, può nascondere anche altre insidie. Si tratta di insidie a carattere strutturale, fonte di una concezione costruttiva antiquata, dove ad essere drammaticamente sottovalutati sono aspetti cautelativi nei confronti della salute. Si pensi, per l’appunto, quanti decenni ci sono voluti, in Italia e non solo, per riconoscere la pericolosità di un materiale molto diffuso nell’edilizia, come l’amianto. 

L’amianto (o asbesto), noto anche come Eternit (dal nome brevettato nella fabbrica belga Etex che lo produceva, è stato massicciamente utilizzato per coibentare soprattutto i tetti di edifici, abitazioni, fabbriche. Grazie alle proprietà di questo materiale fibroso, la diffusione si è avuta a macchia d’olio. Finché non sono stati scoperti gli alti livelli di tossicità dovuti alla frammentazione, per usura, della fibra, capace di penetrare nei polmoni e causa patologie molto gravi come l’asbestosi e il tumore polmonare.

Per questi motivi, la rimozione va svolta da tecnici specializzati che operano in condizioni di massima sicurezza e che sono in grado di garantire il corretto smaltimento del materiale usurato. Definire i costi della bonifica non è facile, dal momento che occorre un sopralluogo per comprendere il livello di esposizione al rischio. Certamente, un fattore è dato dalla dimensione della superficie da rimuovere, da poche decine di metri quadri di lastre a qualche migliaia; un’altro è legato alle spese di sicurezza, ossia il costo per la preparazione del cantiere e per l’accessibilità o meno con mezzi speciali. Ovviamente, ad incidere anche il costo del trasporto del materiale pericolo, comprensivo di un sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, chiamato SISTRI. Insomma, si va dai 300 euro ai 1.300 euro, smaltimento compreso.

 

Pubblicato da
Roberto Alciati