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Nuovo sciopero Trenitalia l’11 giugno: dove si fermeranno i treni

Nella giornata dell’11 giugno si astiene dal lavoro il personale viaggiante dei convogli di Trenitalia, dove avviene lo sciopero

Trenitalia (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nuove proteste del personale mobile e degli equipaggi dei treni della partecipata al 100 per cento da Ferrovie dello Stato che si asterrà dal lavoro dalle ore 2 di domenica 11 giugno alle ore 1 di lunedì 12 giugno. Quindi 23 ore di agitazione che comporteranno problemi e modifiche dal servizio anche  prima dell’inizio e dopo la sua conclusione.

Da ricordare comunque che, secondo quanto comunicato da Trenitalia, i treni che si troveranno in servizio al momento dello sciopero, cioè a sospensione del lavoro iniziata, arriveranno a destinazione finale se raggiungibile entro un’ora dall’inizio della protesta sindacale. Oltrepassato questo limite temporale, i convogli possono fermarsi in stazioni che precedono quella finale.

Sciopero Trenitalia dove si svolge

Trenitalia (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’agitazione quindi si svolge quasi per intero nella giornata di domenica 11 giugno, quindi non prevede fasce di garanzia per la percorrenza dei treni. Ad essere interessati dallo sciopero i lavoratori della direzione della provincia di Bolzano e quelli della provincia di Trento. Quindi ad essere coinvolti i convogli locali delle due province autonome anche se ripercussioni si potrebbero verificare nelle zone limitrofe. Non si fermeranno i treni a lunga percorrenza, come le Frecce.

I sindacati Fit Cgil, Fit Cisl e Asgb hanno proclamato lo sciopero perché “è dal 2019 che a livello locale non vengono sottoscritti verbali di accordo rimandando tutte le tematiche a livello nazionale“, come riportato in un nota delle organizzazioni. Nello specifico i problemi più urgenti per i sindacati riguardano i turni sempre più compressi che non consentono soste necessarie alla refezione e il ricorso sempre più intenso dello straordinario giornaliero.

Altrettanto grave a giudizio delle organizzazioni dei lavoratori “la mancanza di soluzioni conciliative vita-lavoro, l’impossibilità in certi periodi di poter usufruire delle ferie, la mancata pianificazione di assunzioni adeguate minime per sostituire il personale in pensione“. Queste tematiche si saldano alla questione della sicurezza, argomento sul quale Trenitalia non  ricerca soluzioni condivise con le istituzioni, secondo Fit Cgil, Fit Cisl e Asgb.

Le questioni in gioco quindi coinvolgono aspetti di politica aziendale ricorrenti anche a livello nazionale con il tema della sicurezza che coinvolge personale mobile, equipaggi e passeggerri anche nelle tratte a carattere regionale.

Agitazione treni  Bolzano e Trento

Passeggeri treno (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nel contesto dei problemi generali si inseriscono poi delle questioni locali di non scarsa importanza per chi su quei treni viaggia e lavora quotidianamente, con riferimento esplicito alla sicurezza. In Valsugana la questione dei bordini non è stata affrontata, né tantomeno  risolta malgrado le richieste della provincia di Trento a Rfi (Rete ferrovie italiane) di rinnovare con urgenza i binari della linea dal 2022.

La conseguenza dei lavori rimandati è il problema ai bordini dei treni “minuetto” con la soppressione di corse programmate con disagi e problemi per l’utenza. A queste situazioni difficili se ne aggiungono altre connesse all’inizio dei lavori di ristrutturazione della linea ferroviaria nel tratto da Borgo a Bassano. I lavori sono programmati dal 12 giugno al 12 agosto per “l’installazione del sistema di sicurezza marcia treno“.

Queste attività porteranno alla chiusura della tratta nel periodo di tempo indicato con gli inevitabili inconvenienti per gli utenti. Quindi si prospetta un periodo difficile per le ferrovie locali trentine che conferma i notevoli problemi esistenti per i servizi dei treni regionali, in gran parte della penisola.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano