Test ottico: riesci a trovare i due volti nascosti?

Aguzzando vista e intelligenza, si possono facilmente smaschera i tratti umani celati nella boscaglia rappresentata in questo rompicapo estivo

illusione ottica
Rompicapi (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ci sono persone che non sanno di avere dei talenti un po’ particolari. Si parla di peculiarità connesse direttamente all’intelligenza, o ancor meglio allo sviluppo neurale della propria materia grigia senza che il diretto interessato ne sappia qualcosa. Insomma, a volte, prima che la logica, l’intelligenza, la consapevolezza, è la mente nella sua essenza che parla, un po’ come il subconscio per l’animo umano.

Si pensi, ad esempio, ad una persona con una spiccata memoria fotografica; bene, le basterà osservare anche solo di sfuggita il volto di un’altra persona mentre sta passando davanti ai suoi occhi per registrarlo indelebilmente. Ma tale meraviglia si può adattare anche ad un suono, ad un odore, ad una emozione che fissa la sua bandiera su un luogo o sulla personalità di uno sconosciuto.

Test ottico: dove sono i due volti nascosti?

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Rompicapi (Foto Adobe – pensioniora.it)

Certo, il valore dell’intelligenza, che sia ad alte o basse percentuali di contributo, va ugualmente riconosciuto; non solo, va anche alimentato. Anche l’intuito necessita di essere istruito, tanto con l’esperienza diretta alla vita quanto al periodico esercizio di una cultura dello sviluppo dell’intelligenza. Quest’ultima – l’intelligenza – non esiste senza cultura. Anzi, la Cultura con la c maiuscola. Insomma, si può non riconoscere il ruolo della scuola?

Difficile smentirlo, ma è occorre mantenerlo nel contesto della crescita di un individuo sin dai primi anni di vita, alimentando e non infiacchendo quelle grandi qualità interiori che sono presenti, da quando non si sa, innate. D’altronde basta anche l’analisi di un’immagine; capire come una persona sappia osservare (nella stessa misura di come sappia ascoltare) per comprendere il grado di maturità.

Test ottico: ecco dove si trovano i due volti nella boscaglia

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Rompicapi (Foto Adobe – pensioniora.it)

Di esercizi più o meno accademici per esperire la sensibilità ne esistono moltissimi, spesso suggeriti proprio dal lavoro della scienza. E non detto che molte persone abbiano incontrato anche banalissimi éscamotage per tirar fuori qualche elemento rimasto represso o in cattività nella mente, proprio dallo studio del proprio psicoterapeuta. D’altro canto, altre strade sono suggerite dai giochi da ombrellone.

In tal senso, difficile non esprimere il rispetto di un’istituzione cartacea come La Settimana Enigmistica, che da decenni stimola l’intelligenza dei suoi lettori con cruciverba, rebus, enigmi, indovinelli e i più recenti sudoku. Ad essa si è affiancata la Rete, un vero pozzo di San Patrizio per gli appassionati di rompicapo, illusioni ottiche e tanti altri trabocchetti visivi. Tra i tanti giochi, si può estrapolare la presente immagine.

Proprio da questa foresta misteriosa rappresentata, non si è alla ricerca né di animali né di fiori, ma di due volti. Sì, volti da scovare tra alberi e foglie. Si pensa che possa essere un’operazione troppo complicata per il cervello? Non è affatto così, dato che la materia. grigia è, in un certo senso, programmata per vedere volti. Si tratta del fenomeno della pareidolia, ossia la capacità di far emergere volti da modelli e forme casuali; è un modo che il cervello mette rapidamente in funzione per sollecitare la persona ad una reazione rapida. Oltre ad osservare, dunque, bisogna interpretare. Trovati, allora, i due volti? Uno si trova. sul tronco dell’albero centrale in alto; l’altro nell’albergo più a destra dell’immagine, sempre in alto, ma è un volto di profilo.

 

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