Con quali problemi di salute si può andare in pensione prima

Quando si può accedere alla pensione anticipata per motivi di salute, quali sono i casi che è possibile sfruttare

anticipo pensione patologie
Invalidità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Purtroppo accusare delle patologie invalidanti è una condizione molto difficile che condiziona la vita del malato quanto dei familiari vicini. Il legislatore ha più volte affronatato il tema del lavoro in situazioni di patologie invalidanti, di disabilità e malattie gravi che rendono difficile se non impossibile la prosecuzione della carriera lavorativa.

Si parla di prepensionamento o pensione anticipata, proprio nei casi nei quali con determinati requisiti anagrafici e in presenza di condizioni tali da non consentire il proseguimento del lavoro si accede alla previdenza. Si deve aggiungere che questi casi vano cerificati da una apposita commissione medica che accerta la presenza e la precentuale di malattia invalidante.

In pensione in anticipo per problemi di salute, quando

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Invalidità (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’anticipo della pensione per patologia è possibile solo in presenza di reali e permanenti condizioni che rendono impossibile continuare il lavoro. Sono quindi escluse le situazioni temporanee e passeggere. Tra le prime possibilità presenti c’è quella della pensione di vecchiaia anticipata che si applica però solo ai dipendenti del settore privato (non ai pubblici né agli autonomi). I requisiti sono un’invalidità almeno dell’80 per cento, età di 61 anni per gli uomini, 56 anni per le donne, almeno 20 anni di contributi.

L’Ape sociale, con un’invalidità almeno del 74 per cento, un’età di almeno 63 anni e una contribuzione pari o superiore a 30 anni. Agevolazioni scattano nel caso di patologia che causi invalidità pari almeno al 75 per cento per il versamento dei contributi, per ogni anno di lavoro effettivo, al richiedente sono riconosciuti due mesi di contributi in più per un periodo massimo di 5 anni dal momento in cui gli è stata assegnata l’invalidità.

Vi sono infine l’assegno di invalidità ordinario (per chi ha un’invalidità superiore al 66 per cento e ha versato almeno 5 anni di contribuzione, 3 dei quali durante i 5 anni precedenti) e la pensione di inabilità per chiunque si trovi in condizione di infermità fisica o mentale tale da creare una permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Le patologie che danno diritto all’invalidità sono molteplici e vanno dalla depressione grave alla cirrosi epatica, dalle coronaropatie alla distrofia, dalla cecità assoluta al rene policistico.

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