Congedo parentale, cambiano le regole: cosa succede ai padri

Congedo parentale, entra in vigore il nuovo decreto con tante novità. Modifiche anche per le madri: i dettagli

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Dieci giorni di congedo obbligatorio per i padri. Da oggi, sabato 13 agosto, cambiano le regole come prevede il decreto 150/2022. Ma non solo, previsti anche tre mesi in più di congedo parentale indennizzato al 30%.

Un provvedimento è stato realizzato per raggiungere l’obiettivo di conciliare meglio l’attività lavorativa e la vita privata dei genitori, un campo dove l’Italia è ancora lontana rispetto ad altri paesei europei. “Conseguire la condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne e la parità di genere in ambito lavorativo e familiare” si legge nel testo della legge.

Congedo parentale, cosa c’è da sapere

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L’Inps ha spiegato che da oggi si può fare domanda al proprio datore di lavoro ma anche al proprio committente, per poi regolarizzare inun secondo momento la richiesta telematica quando la procedura sarà aggiornata.

Per il padre il congedo obbligatorio che viene retribuito al 100% può essere chiesto non solo dopo il parto ma anche nei due mesi precedenti, oltre che nei cinque successivi. Può essere spezzato in giorni (non divisibili in ore) e in caso di parto plurimo aumeta e diventa di 20 giorni lavorativi. Spetta anche al padre non naturale ma adottivo o affidatario. Equiparata anche la condizione come per le donne e può essere chiesto anche in caso di morte perinatale del figlio.

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La nuova normativa porta novità anche per le donne e in particolare per le lavoratrici autonome alle quali viene riconosciuta un’indennità giornaliera per i periodi antecedenti i due mesi prima del parto. Ciò vale in caso di gravi complicanze della gravidanza, dimostrabili da documenti medici.

Buone nuove per le norme sul congedo parentale facoltativo. I mesi complessivi che possono essere richiesti restano gli stessi ma aumenta da sei a nove il numero di quelli indennizzabili al 30%..

Fino al dodicesimo anno di vita del figlio, o dall’ingresso in famiglia se si parla di adozione o affidamento, i dipendenti hanno diritto a un’indennità del 30% della retribuzione. Vale per tre mesi che non possono essere trasferiti all’altro genitore.

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I genitori hanno poi anche diritto, in alternativa tra loro, a un ulteriore periodo di congedo di tre mesi sempre indennizzabile al 30%. In pratica, nel complesso, il periodo di indennizzo può arrivare in totale a nove mesi.

In caso di genitori soli, il riconoscimento è di 11 mesi continuativi o frazionati di congedo parentale e di questi 9 indennizzabili al 30% della retribuzione.

I dipendenti che dichiarano reddito individuale inferiore a 2,5 volte il minimo della pensione (dunque 524 euro per il 2022), quindi a 1.310 euro, hanno la possibilità di richiedere l’indennizzo al 30% per tutti i mesi di congedo e non solo i 9 complessivi fino al dodicesimo anno. Prima era fino all’ottavo.

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