Poste, chi ha un libretto così rischia di ritrovarselo chiuso

Ecco cosa succederà fra pochi giorni a questa tipologia di libretti se l’interessato non effettua questa operazione. Cosa sta succedendo

Poste, chi ha un libretto così rischia di ritrovarselo chiuso
Libretti di risparmio (Foto Adobe)

In questo momento di crisi energetica, le tariffe delle bollette stanno pericolosamente tallonando il tenore di vita di molti italiani, esponendo in particolari le fasce più poveri a seri rischi sociali. Il Governo prosegue le progressive iniezioni di bonus su alcuni cedolini, stipendi e sussidi, ma a erodere l’efficacia delle misure contribuisce l’inarrestabile salita dell’inflazione. 

Insomma, il pericolo più grande, dopo l’aumento generalizzato dei prezzi sui beni di consumo (inclusi i beni essenziali), è quello di mettere mano ai risparmi. E probabilmente qualcuno lo sta già facendo. Tutte le risorse in proprio possesso saranno dunque necessarie in vista dei prossimi mesi che si annunciano difficili. In un certo senso, occorrerà essere coscienti delle forze su cui contare.

Poste, come evitare la chiusura del libretto

Poste, chi ha un libretto così rischia di ritrovarselo chiuso
Poste Italiane (Foto Adobe)

Quando si parla di risparmio, si è generalmente attenti allo spasimo nei confronti degli strumenti che col tempo sono stati raccolti per costruire una personale garanzia di futuro, alimentando una giacenza talvolta iniziando in giovane età: come ad esempio i buoni postali e il libretto di risparmio. A meno che la distrazione non sia dietro l’angolo e ci si dimentichi per mesi o addirittura anni.

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Ancor più frammentata è l’attenzione riguardante i titoli che si sono eventualmente acquisiti a fronte della trasmissione di un’eredità; in sostanza, nella circostanza di un lutto in famiglia. Per legge o per testamento, un deposito giunge prima o poi al destinatario prescelto. Oppure, per qualsiasi motivi, il de cuius non ne ha fatto menzione in vita e quel deposito sfugge ai legittimi eredi.

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Un libretto di risparmio, rimasto non movimentato per almeno dieci anni, si definisce tecnicamente “dormiente”. Dopo la prima estinzione del 21 giugno, Poste Italiane comunica la seconda tornata per i libretti dormienti con un saldo superiore a 100 euro alla data del 31 marzo 2022; se i titolari non daranno disposizioni entro il 20 ottobre prossimo, le somme depositate saranno devolute al Fondo gestito da Consap. Altrimenti, dovranno pervenire le comunicazioni dei medesimi all’indirizzo riportato nella lettera ricevuta. Anche successivamente alla scadenza, è possibile riottenere i soldi, purché richiedendo il rimborso entro dieci anni.

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