Revoca invalidità INPS: molti rischiano la brutta sorpresa

L’invalidità INPS è una prestazione che può essere erogata in maniera permanente o a tempo determinato. Cosa dice la legge

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Assegno invalidità (Foto Pixabay)

I soggetti che hanno una menomazione tale da impedire lo svolgimento delle attività lavorative e quotidiane del 33%, ovvero pari ad un terzo del totale, possono richiedere l’assegno di invalidità civile. Che è cosa differente dalla legge 104, che consente di avere semplificazioni sul posto di lavoro per sé o per un familiare e degli assegni per assistenza ed accompagno. Le due cose sono sovrapponibili, ma non necessariamente. L’INPS riconosce l’invalidità civile a seguito di un determinato iter.

In prima battuta la richiesta all’ente e la certificazione del medico curante. Egli rilascerà al paziente una ricevuta e il codice univoco dell’invio della domanda. Entro 90 giorni dall’avvio dell’iter da parte del medico, l’interessato dovrà fare domanda formale all’INPS, in modalità telematica. Al momento della convocazione dovrà portare tutta la documentazione, compressa ricevuta e codice rilasciati dal medico.

Invalidità, quando scatta la sospesione e la revoca

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Assegno invalidità (Foto Pixabay)

A questo punto l’INPS per rilasciare l’invalidità che dà accesso ad un assegno mensile, convoca l’interessato per valutare insieme ad una commissione medica dell’ente il tipo di gravità della patologia, che dà accesso a differenti livelli di invalidità, con diverse agevolazioni riconosciute. Ed in alcuni casi l’invalidità è considerata permanente, per cui il soggetto ne ha diritto vita natural durante. Nel caso in cui lo stato dell’invalido peggiori, può richiedere una maggiorazione della percentuale di disabilità, con annessi vantaggi ulteriori, come ad esempio l’accompagno.

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Nel caso in cui invece l’invalidità sia considerata temporanea, o che si nutrano dei dubbi, l’INPS richiede che il soggetto, su convocazione, si rechi a visite periodiche di revisione della pratica. Dopo la prima convocazione, se il soggetto non si presenta e non invia documentazione di giustificazione per l’assenza, la prestazione viene sospesa.

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A questo punto si hanno 90 giorni di tempo per inviare le motivazioni dell’assenza. Se l’INPS le accoglie, fissa un secondo appuntamento. Nel caso in cui, senza giustificato motivo, non ci si presenti per la seconda volta, la prestazione viene revocata definitivamente dal giorno della prima sospensione.Il provvedimento sarà ufficialmente comunicato all’interessato.

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