Naspi, si può ottenere a ogni gravidanza o c’è un limite?

La Naspi prevede anche un periodo di maternità, come sotto contratto lavorativo. Esiste un numero limitato di gravidanze per avere la maternità?

Naspi e gravidanza quali sono i diritti
Disoccupazione (Foto Pixabay)

I lavoratori che perdono involontariamente l’impiego possono richiedere la Naspi, l’indennità di disoccupazione. In questa casisitica rientrano anche coloro che si sono stati costretti a licenziarsi, ovvero le dimissioni involontarie. La Naspi può essere richiesta dall’ottavo giorno dopo la cessazione del contratto di lavoro. Sono esclusi dal beneficio Naspi i lavoratori del pubblico impiego, i lavoratori occasionali, gli autonomi, le partite IVA, ed ovviamente i lavoratori a nero, ovvero senza contratto.

Per i collaboratori professionali l’indennità di disoccupazione non si chiama Naspi ma Dis – Coll. Il funzionamento è simile, con delle piccole differenze, specialmente sull’importo. La Naspi dovrebbe corrispondere, anche se il calcolo non è così immediato, al 75% dell’ultimo stipendio ottenuto. Per i primi 5 mesi. Dopodiché scatta il decalage, ovvero la riduzione del 3% per ogni mese a partire dal sesto. Per gli over 55 la riduzione della Naspi parte dall’ottavo mese. Cosa succede all Naspi durante una gravidanza?

Naspi e gravidanza, cosa dice la legge

Naspi e gravidanza quali sono i diritti
Ricerca lavoro (Foto Pixabay)

Lo Stato intende tutelare, almeno finora, le donne in stato di gravidanza che si trovano in disoccupazione. Difatti la Naspi, come sopra illustrato, ha dei tempi precisi. Oltre al decalage, ovvero la riduzione mensile, non può essere prcepita per oltre 24 mesi. E per le donne incinte c’è una deroga. Viene applicata la stessa regola della maternità come se si fosse sotto contratto lavorativo. Per legge alla donna in stato di gravidanza spettano cinque mesi di maternità retribuita. Generalmente dal settimo mese di gravidanza fino al terzo mese dopo il parto. Anche se le donne possono scegliere di rimanere un mese in più al lavoro per sfruttare la maternità dopo il parto.

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Questo stesso diritto spetta anche alle donne in Naspi. Ciò significa che al settimo mese di gravidanza viene sospesa la Naspi e la donna entra in maternità. In questo modo i cinque mesi di maternità sono aggiunti dall’INPS. Terminata la gravidanza, la donna può riprendere la Naspi, ed i 5 mesi di maternità non sono conteggiati. Questa garanzia è per ogni gravidanza durante il periodo di Naspi. La tutela è maggiore per le gravidanze a rischio.