Bonus automatico in busta paga | Chi troverà stipendio più alto

Ecco quali sono i lavoratori che dal prossimo cedolino troveranno somme extra oltre l’importo dello stipendio base. I particolari

rivalutazione 2023 in busta paga
Busta paga (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’anno nuovo si è aperto, in fondo, come ogni mese (fiscalmente parlando). Oltre alla consuetudine, è ancora il calendario previdenziale a fissare anche il primo appuntamento dell’anno: la prima tornata della consegna dei ratei concernenti il trattamento pensionistico INPS; in altre parole, la convocazione dei pensionati presso gli uffici postali per ricevere in contanti gli importi, secondo gli appuntamenti stabiliti per ordine dei cognomi dei loro anziani beneficiari.

Dopo i bonus erogati nel 2022, pari rispettivamente a 200 e a 150 euro, con destinazione i redditi più bassi tra i pensionati (appunto), i lavoratori e i percettori di indennità e sussidi, gli importi della previdenza sociale hanno vissuto una positiva rivalutazione, quella dell’ISTAT, anticipata per decreto nello scorso settembre. Un nuovo adeguamento, a contrasto dell’inflazione in rialzo, è avvenuto dal 1° gennaio. Ma non solo cedolini pensionistici, ora arrivano buone notizie anche per le buste paga.

Bonus automatico in busta paga, aumenti per i redditi di questi lavoratori 

rivalutazione 2023 in busta paga
Busta paga (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dallo scorso mese di settembre, ottimi prodomi sono giunti con il rinnovo completato dei contratti nazionali di categoria, i quali hanno favorito in prima battuta le tasche dei lavoratori dipendenti annoverati nella Pubblica Amministrazione, ed in particolare, iniziando dal mondo dei dipendenti medici e paramedici della sanità pubblica e dai lavoratori – a vario titolo – della scuola.

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L’ultima legge di bilancio approvata di recente è apparsa a molti come la conferma di una manovra di soccorso verso i nuclei di una fetta di pensionati e verso le necessità stringenti – poste in prima fila – delle famiglie (meglio se “numerose”). Al suo interno, però albergano gli aumenti tanto attesi, sin dalla manovra, dai dipendenti; anzi, un taglio che è un aumento: il taglio del cuneo fiscale. 

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Già da gennaio, alle buste paga fino al tetto lordo mensile di 2.692 euro verrà applicato uno sgravio del 2 per cento, ma che diventa del 3 per cento per coloro che guadagnano meno di 1.923 euro lordi. In altri termini entreranno, ogni mese, rispettivamente fino a 53,84 euro e a 57,69 euro. Ai lavoratori pubblici, entrerà mensilmente un vero e proprio bonus: 30 euro in più per gli stipendi non superiori a 2mila euro. Anche nel settore del commercio, non manca qualche aggiornamento: è prevista un’indennità una tantum di 350 euro circa (variabile per livello d’inquadramento), divisa in 200 euro a gennaio e 150 euro a marzo; mentre per il prossimo aprile, si avrà un aumento di 30 euro. E ancora: un 9 per cento in più sulla paga minima per badanti e colf; una flat tax incrementale per i lavoratori autonomi dai fatturati tra 65mila e 85mila euro annui.

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