Affitto, la caparra all’inizio è obbligo per legge?

Ecco cosa dispone la normativa in materia di locazioni riguardo all’obbligo di versare mensilità anticipate da parte del locatario. I dettagli

caparra iniziale per affitto
Affitto casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Mancano pochi giorni al definitivo congedo di questo drammatico anno chiamato 2022: dieci mesi su dodici durissimi per migliaia di cittadini, particolarmente gravati dagli effetti della crisi energetica. E col nuovo anno, l’augurio è che possa ripartire anche la ruota dei desideri e dei fisiologici progetti tipici di una famiglia; che si possa riacciuffare la possibilità, ad esempio, di disporre di un credito sufficiente per pensare all’acquisto di una casa.

In alternativa, il prossimo anno potrebbe essere l’anno giusto per contare sugli indispensabili requisiti per presentarsi presso un istituto di credito, richiedere un mutuo ed ottenerlo dopo la valutazione positiva della banca; insomma, disponendo delle opportune garanzie di restituzione del finanziamento a rate. Certo, come è stato osservato durante il corso di quest’anno, si è generata una controtendenza che ha prodotto più affittuari che proprietari di abitazioni.

Affitto, la caparra è obbligatoria nel contratto?

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Affitto casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il passo che ha trasformato, durante questi dieci mesi del 2022, la crisi del costo dell’energia in crisi economica, è stato davvero breve: un poco per la tendenza degli ultimi anni al susseguirsi di una crisi internazionale dell’economia dietro l’altra; in secondo luogo (ma non di importanza), per il persistere della galoppante corsa dell’inflazione, decisa a raddoppiare – nel prossimo anno – la cifra percentuale.

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Dopo la stasi della scorsa primavera che ha favorito dei vantaggiosi tassi d’interesse sui mutui, ed in particolare sui tassi Eurirs dei mutui a tasso fisso, dallo scorso settembre ogni opzione di convenienza sulla rata è stata vanificata dall’aumento degli stessi tassi voluto dalla Banca Centrale Europea per compensare proprio la corsa inflazionistica. Pertanto molti soggetti hanno rivisto i loro progetti immobiliari trasformandoli nella ricerca di un soddisfacente affitto. 

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Chi ha sottoscritto almeno una volta nella vita un contratto di locazione sa quante volte viene citata la richiesta da parte del proprietario dell’immobile, di un deposito cauzionale, a compensazione di un eventuale venir meno all’impegno del pagamento mensile del canone. Di solito, esso equivale a tre mensilità anticipate; alla scadenza del contratto, in assenza di danni alla casa, il proprietario si impegna a restituirlo al locatario. Nel contesto della firma del contratto, può essere richiesta una caparra, la quale può essere di due tipi: coneirmatoria e penitenziale. La prima – anch’essa – compensa il prezzo di eventuali danni; la seconda, invece, vale come diritto di recesso dal contratto. In realtà, trovare la caparra nel contratto è soltanto un’opzione; nessuna normativa obbliga a includere nell’impegno di chi entra nella casa a versare anche le suddette somme aggiuntive. Il fatto che la caparra sia frequentemente presente è dovuto al consolidamento di una prassi che in taluni contesti consente al proprietario di cedere l’abitazione con maggiore serenità.

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