Questi lavoratori troveranno arretrati INPS a marzo

Il tasso d’inflazione sempre in crescita ha fatto sì che ci siano degli aumenti di assegni INPS sotto froma di arretrati

INPS arretrati marzo
Arretrati (Foto Pixabay – pensioniora.it )

L’inflazione alle stelle sta portando sempre più le famiglie in crisi. Al punto che una buona parte dei cittadini, circa un quarto, spende tutto lo stipendio mensile in beni di prima necessità e bollette, senza mettere nulla da parte. Un’altra porzione non riesce nemmeno a provvedere ai bisogni essenziali per sé e per la propria famiglia. È per questo che l’INPS, su supporto governativo, ha messo in atto tutta una serie di misure per aumentar eil potere di spesa delle famiglie con figli. Su tutte l’assegno unico, che per il 2023 sarà aumentato. E chi non ha ricevuto gli aumenti potrà avere a marzo gli arretrati sotto forma di conguaglio.

Difatti il conguaglio si fa alla fine dell’anno, ed anche se il 2023 è iniziato da un paio di mesi, l’anno dell’assegno unico è terminato con la fine di febbraio. Ed ora è il momento di fare i conti, su quanto c’è da ricevere e quanto da restituire. Chi ha percepito somme inferiori alle spettanti, dati i calcoli ISEE, a marzo dovrebbe ricevere tutto insieme l’assegno con il totale degli arretrati per il 2022.

Arretrati marzo, l’aasegno unico e lo stipendio

INPS arretrati marzo
INPS (Foto Pixabay – pensioniora.it )

Sostanzialmente il conguaglio INPS dell’assegno unico ha consentito all’ente di sistemare i valori degli assegni. Considerando gli aumenti che sono stati messi in pratica. A partire dal mese di marzo 2023, gli importi precedenti non erogati, e l’assegno di febbraio, ricalcolato con le informazioni sul nuovo ISEE – che doveva obbligatoriamente essere inviato entro il 28 febbraio – saranno bonificati a favore dei genitori con figli percettori dell’assegno unico, sotto forma di arretrati.

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Gli aumenti per il 2023 sono i seguenti. Una famiglia con due genitori lavoratori potrà ricevere 30 euro in più al mese per figlio. Questo allo scopo di incentivare il lavoro femminile. Si riceve in misura piena con un ISEE pari o inferiore a 15mila euro. Va riducendosi per livelli di ISEE superiori, fino ad azzerarsi nei casi di ISEE superiori a 40mila euro. con un solo genitore lavoratore tale aumento non può essere richiesto.