Dichiarazione redditi, quali lavoratori non devono presentarla

Quali sono le categorie di lavoratori che sono esentate dall’obbligo della dichiarazione dei redditi, qualche indicazione

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730 (Foto Adobe – pensioniora.it)

Con la possibilità di visualizzare il proprio modello 730 precompilato, offerta dall’Agenzia delle Entrate fin dai primi giorni di maggio, i contribuenti italiani sono entrati nella stagione fiscale della dichiarazione dei redditi che si concluderà in autunno tra fine ottobre (per i modelli 730) e fine novembre (per il modello redditi persone fisiche PF). Questo periodo rappresenta quindi l’appuntamento fiscale principale per dipendenti, pensionati, ma anche per molti lavoratori autonomi e professionisti con e senza partita iva (anche se per queste ultime categorie le scadenze contributive e tributarie sono diverse e più numerose rispetto ai dipendenti).

Attraverso il modello 730 precompilato, che sempre più raccoglie in modo esaustivo e completo dati e informazioni, si può intervenire direttamente confermando e sottoscrivendo quanto è riportato all’interno. Altrimenti occorre rivolgersi a Caf (Centri assistenza fiscale) o professionisti abilitati per compilare la propria dichiarazione da inviare all’Agenzia delle Entrate. Ma vi sono dei lavoratori e contribuenti che in qualche modo sono esonerati secondo la norma dalla presentazione di questo documento?

Dichiarazione dei redditi chi è esonerato dall’invio

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Dichiarazione dei Redditi (Foto Adobe – pensioniora.it)

Possiamo iniziare con il dire che non tutte le categorie di contribuenti sono tenute alla presentazione della dichiarazione. In linea generale si può affermare che sono esonerati coloro che hanno già versato tutte le imposte dovute, trattenute correttamente dal sostituto d’imposta, oppure nei casi in cui non vi siano imposte da pagare perché non dovute in origine per redditi esenti (come nel caso delle pensioni di invalidità).

Tuttavia anche in casi simili la dichiarazione può essere presentata per comunicare eventuali spese sostenute, per fruire delle detrazioni eventualmente spettanti, per richiedere i rimborsi dei crediti per eccedenze nei versamenti effettuati negli anni precedenti con acconti e altre dichiarazioni. Ma si può fare un elenco dei casi nei quali c’è un esonero dall’obbligo.

Sono esentati i contribuenti che hanno esclusivamente questi redditi e si sono verificate delle condizioni particolari: redditi da abitazioni principali o immobili non affittati (esenti dal pagamento dell’Imu); lavoro dipendente o pensione; lavoro dipendente o pensione più redditi da abitazioni principali o immobili non affittati (esenti dal pagamento dell’Imu); rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.

Le condizioni particolari per questi redditi sono: presenza di un solo sostituto d’imposta che effettua le ritenute d’acconto o se in presenza di diversi sostituti siano certificati dall’ultimo che ha effettuato il conguaglio; non ci siano addizionali comunali e regionali dovute e le detrazioni a carico per il coniuge siano spettanti.

Altri contribuenti esonerati

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Dichiarazione dei Redditi (Foto Adobe – pensioniora.it)

Altri casi di esonero sono dovuti a motivi di reddito: vi sono quelli esenti, come le pensioni di invalidità; o quelli soggetti a imposta sostitutiva (diversi dalla cedolare secca), come gli interessi sui Bot; redditi soggetti a ritenuta alla fonte, come gli interessi bancari sui conti correnti. Vi è poi la vasta casistica dei redditi esonerati per limiti reddituali.

Si va dai redditi da dipendente o lavoro assimilato, con limite a 8.000 euro, per un periodo di lavoro non inferiore a 365 giorni, a quelli assimilati a redditi da lavoro dipendente o ai redditi per cui la detrazione non dipende dai giorni di lavoro, con limite a 4.800 euro. Alcuni esempi sono i redditi da lavoro commerciale occasionale oppure quelli da lavoro autonomo occasionale.

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