Pos, così potrebbero rubarti soldi dal tuo conto corrente

Ecco come un’impostazione per agevolare l’utente può rilevarsi un’arma a doppio taglio a vantaggio nei tentativi di fronde. Di cosa si vuole parlare

truffa smartphone
POS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nel corso dell’ultimo decennio, se si è tratto una serie di comodità nel tenore quotidiano di tutti i giorni, occorre riconoscerlo, buona parte del merito è dovuto alla tecnologia. È vero che la pervasività degli strumenti ad essa correlata assume nel genere umano quasi una forma di dipendenza che rischia di far perdere di vista i limiti di ciascuno strumento e di far dimenticare il valore aggiunto che l’essere umano può esprimere e che non è derogabile ad alcun linguaggio binario elaborato. Insomma, bisogna fare attenzione a quanto si consegna alla cosiddetta automazione, permettendo alla persona di non pensarci più.

In effetti, là dove la tecnologia ha prevalentemente invaso il campo è, neanche a dirlo, l’ambito economico, anzi, l’ambito finanziario dei singoli individui. In poche parole, è entrata a piè pari, e in tempi non sospetti, nel contesto dei conti correnti. Si può chiamarla home banking, o internet banking; a quanto pare, gran parte popolazione sa di cosa si sta parlando. I tempi finiscono per imporre una certa familiarità con taluni strumenti, mettendo in condizioni di costruire un mondo circostante su totale misura delle ultime novità e disincentivando (o relegando in scomode nicchie) le alternative (specialmente se più “analogiche”).

Pos, come possono sottrarre soldi dal conto senza autorizzazione del cliente

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POS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Gli ultimi anni hanno certamente visto l’ascesa di strumenti che sino alla soglia di drammatiche esperienze hanno immediatamente e massicciamente richiesto la loro applicazione pratica. In ambito appunto dello scambio di denaro, la comodità ha rappresentato un ostacolo per il contante, per via della sistematicità nel ricorrere ai pagamenti elettronici. Ciò è avvenuto perché in primis le esigenze di ordine sanitario, durante l’emergenza da Covid-19, hanno trasformato le abitudini di acquisto, nella stragrande maggioranza trasferitesi nel mondo virtuale della Rete, nell’e-commerce. 

Eppure, a ben pensarci, la virtualità ha cercato un “gancio” già esistente nella realtà fisica dei primi pagamenti privi dell’uso di cash: lo ha trovato nelle carte magnetiche, carte bancomat o carte di credito o carte ricaricabili che siano. In fondo, tanto nell’autorizzazione di una transazione telematica quanto nel passaggio della tessera su un dispositivo POS di un negozio, bisogna fornire delle credenziale. Al negozio è il PIN, ma nello shopping online sono i dati sensibili della carta, come il CVV e il mese e l’anno di scadenza della stessa.

Si consegnano dunque delle informazioni tutt’altro che di secondaria importanza e sta prima di tutto alla responsabilità del titolare accertarsi della sicurezza di una qualsiasi transizione. Anche perché tanto basta per ritrovarsi il conto corrente svuotato. Tenendo poi conto dell’obbligo statale di possesso del POS da parte di negozi e uffici, si comprende il diffuso utilizzo di queste funzioni e le occasioni, pertanto, di fronde che possono concretizzarsi. Perché sì, anche nel POS possono celarsi subdoli ma sofisticati tentativi di truffa. E più è sofisticata la tecnologia che riveste la sicurezza, più si riprogettano i meccanismi di furto. Insomma, anche nelle aggiornatissime funzioni di “cardless” o “contactless”, cioè la connessione del POS alla carta magnetica senza che vi sia la necessità di inserirla nella apposita fessura, esiste il contraltare truffaldino. Basti pensare che molti criminali informatici frequentano luoghi pubblici nascondendo dei dispositivi Pos NFC. Avvicinandosi a smartphone o a carte, possono prelevare fino a 30 euro al giorno, il tetto massimo consentito senza l’inserimento del PIN. Per le carte, potrebbe essere più che utile proteggerle con degli appositi portacarte in plastica che in questo modo le isolano. Per quanto riguarda gli smartphone, è sufficiente un passaggio semplice ed intuitivo: si può disattivare dal menù a tendina del dispositivo l’impostazione NFC e “staccare” dunque ogni modalità di connessione fra gli apparecchi.

 

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