Quattordicesima INPS, chi troverà oltre 600€ in più a luglio

Questi percettori del trattamento INPS riceveranno un’inattesa sorpresa sin dal cedolino della prossima mensilità. Di cosa si sta parlando

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Quattordicesima INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quando si discute di pensioni, si mette in ballo uno dei dibattiti cardine all’interno della società italiana. In fondo, parlando del principale trattamento INPS non si può non evocare. ciò che rappresenta, per così dire, la causa: il lavoro. Altro grande tema se si considera quale prima prerogativa contenuta nella Carta costituzionale. E non è un caso che queste due dimensioni si incontrino; a fare da collante tra le due, la demografia nazionale, di cui se ne riconosce la natura di variabile. D’altronde, un Paese come l’Italia, dove l’età media avanza, ma le nascite crollano, la questione si apre in termini di produttività.

Sempre meno forse lavoratrici si alterneranno ad un crescendo delle fasce di lavoratori sul vicino orizzonte della pensione. Al contempo l’accesso nel mercato del lavoro è contingentato dal blocco dei baby pensionamenti e dall’innalzamento dell’età pensionabile, oltre che del numero degli anni contributivi richiesti. Troppi pensionati in uscita costituirebbero un peso intollerabile per le casse dello Stato, non in grado di assicurare il trattamento. Ecco dunque che ogni anno si alternano delle “micro” politiche di pensionamento anticipato, possibile ma pagando le conseguenze del caso (un assegno mensile ridotto).

Quattordicesima INPS, oltre 600€ nel cedolino di luglio

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Quattordicesima INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’anno precedente ha visto il fantasma del ripristino integrale della Riforma Fornero, scongiurata invece dal varo della cosiddetta Quota 103, ossia il congedo dal lavoro a 62 anni di età e a 41 anni di contributi versati. Ben prima rispetto alla immutata, e in corso, pensione di vecchiaia, frutto della legge Fornero, con i suoi 67 anni anagrafici da raggiungere e il versamento di almeno 20 anni di contributi. Certamente, con l’attuale sistema contributivo, il giovane lavoratore, con i contributi che sta versando, finanzia i ratei pensionistici odierni; resta l’incognita di chi pagherà i suoi quando si congederà.

Poi vi sono comunque delle forme ad hoc di pensionamento anticipato: come quello per le donne lavoratrici, ossia l’Opzione Donna. Si tratta di una particolare misura di recente modificata dal governo Meloni, il quale la resa subalterna al numero dei figli. Pertanto, la lavoratrice si congederà a 60; ma con un figlio a carico, il termine è di 59 anni; con due o più figli, l’uscita è a 58 anni. Come si vede, per l’INPS, si tratta di una gestione immane. Tra l’altro è acuita dagli attuali ricalcoli legati all’adeguamento ISTAT annuale su base degli indici al consumi, portati al 2023 all’8,1%. 

Nonostante i nuovi ricalcoli dovevano permettere le nuove erogazioni al 1° gennaio, tali riconteggi in pieno svolgimento sono suscettibili di fattori quali la variazione ISEE dei nuclei familiari. Essi stanno producendo conguagli positivi e arretrati che dovranno vedersela col credito disponibile delle casse INPS. Circa le pensioni, è rimasto da sciogliere il nodo delle pensioni minime, ancora da rivalutare (inclusi i ratei dei minimi over 75, in attesa del rialzo fino a 600 euro). Ma è in riconteggio anche la quattordicesima INPS. La rata integrativa si riceve automaticamente una volta compiuti 64 anni ed essendo di un possesso di un reddito inferiore ai limiti di 10.992,93 euro oppure 14.657,24 euro. Per questi cedolini, a luglio, sta arrivando una buona notizia: ratei fino a 655 euro, stabiliti dal conteggio dell’anzianità contributiva e dal reddito (non senza distinzioni, però, tra lavoratori dipendenti e autonomi).

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