Sono tanti i beneficiari dell’assegno unico universale che si chiedono se a settembre andrà ripresentata nuovamente la domanda per il rinnovo.
Le famiglie italiane stanno affrontando da 2 anni numerosi ostacoli. Prima la pandemia, poi la crisi energetica ed infine l’inflazione, hanno innescato dei meccanismi nel nostro sistema economico che si sono abbattuti con forza sulle spalle delle famiglie. Sempre maggiore è il numero delle famiglie che ogni mese fatica a rientrare nelle spese, con i prezzi di beni e servizi triplicati e bollette sempre più salate da pagare.
Per sostenere le famiglie già in difficoltà e con redditi ai limiti della povertà, lo Stato prevede numerosi bonus ed incentivi, tra cui ad esempio l’assegno per il nucleo familiare (ANF) e l’assegno unico universale (AUU). Quest’ultimo può essere richiesto facendo domanda all’INPS già dal settimo mese di gravidanza.
Assegno unico, va ripresentata la domanda a settembre?
L’assegno unico rappresenta ad oggi lo strumento maggiormente richiesto a sostegno delle famiglie con ridotta capacità economica e con figli a carico. Questo dal 2022 ha inglobato altri incentivi a sostegno della natalità quali il premio bonus mamma, bonus bebè, l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili, le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
Questo sostegno è attribuito alle famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni, limite di età che si azzera per i figli disabili. L’importo dell’assegno varia a seconda della condizione economica del nucleo familiare e dal valore dell’ISEE. La domanda della richiesta dell’assegno va presentata all’INPS attraverso i portali dedicati o rivolgendosi ad un intermediario quale il caf.
Quale sostegno alla genitorialità e natalità, l’assegno unico universale può essere richiesto dai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico, per i nuovi nati, e per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni di età. L’assegno è garantito a tutte le famiglie a prescindere dalla situazione reddituale, ma l’importo viene calcolato sulla base proprio dell’ISEE.
Con un ISEE inferiore o pari ai 16.215 euro l’assegno viene erogato nella sua misura massima di 189,20 euro al mese. Se l’ISEE dovesse risultare pari o superiore ai 43.240 euro, l’assegno verrà erogato nella sua misura minima, pari a 54,10 euro. La domanda non va ripresentata in quanto viene rinnovata d’ufficio in automatico, quindi la risposta a coloro che chiedono se va presentata a settembre una nuova domanda, la risposta è negativa.
Bisogna fare attenzione al rinnovo invece dell’ISEE, poiché questo, infatti, viene richiesto annualmente, generalmente ad inizio anno, e va aggiornato in modo che l’INPS possa ogni anno aggiornare l’importo dell’assegno mensile. Se il richiedente non aggiorna la sua situazione reddituale e non presenta un nuovo isee, l’INPS corrisponderà l’assegno nel suo importo minimo. E se ancora non vengono rispettate le scadenze e deroghe per presentare l’ISEE si perde anche la possibilità di ricevere gli arretrati.
Attenzione anche all’aggiornamento delle informazioni rispetto ai componenti del nucleo familiare, in caso di nuove nascite o in caso di morte di uno dei genitori. Quest’ultimo caso comporta infatti una maggiorazione ulteriore sull’assegno. Da revisionare nel caso di modifiche, anche il codice iban ed informazioni personali del richiedente.