Smart working ancora previsto: cosa dice la legge e per chi

Quali sono le novità per lo smart working, vediamo che camboiamenti sono previsti per questa modalità di lavoro

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Smart working (Foto Adobe – pensioniora.it)

Lo smart working è uno strumento di organizzazione del lavoro conosciuto dagli italiani soprattutto in occasione della pandemia da Covid 19, che ha consentito la continuazione dello svolgimento delle attività lavorative, durante la lunga fase del lockdown. Il lavoro agile, così è definito, è stato usato largamente della pubbliche amministrazioni quanto dai privati per proseguire con il lavoro nonostante l’emergenza.

Fu un’esperienza del tutto nuova per moltissimi dipendenti e lavoratori autonomi alle prese con una modalità completamente diversa di organizzare le proprie giornate di impegni professionali, le scadenze, le attività ordinarie. Un periodo scandito da riunioni on line e discussioni in video conferenza, da applicazioni prima sconosciute o quasi alla maggior parte dei lavoratori italiani. Nonostante le difficoltà tuttavia lo smart working si è fatto strada nelle abitudini e nelle consuetudini del mondo del lavoro in Italia, con risultati positivi.

Lo smart working continua?

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Smart working (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ma con il termine della situazione emergenziale si è tornati alla situazione precedente con una riduzione dell’impiego dello smart working considerato costoso e improduttivo in molti settori, soprattutto nel pubblico impiego. Così una proroga nel suo uso c’è stata per i lavoratori fragili e per altre categorie, ma con un complessivo taglio nell’uso di questa modalità organizzativa.

Con la conversione in legge del Decreto Lavoro lo smart working è stato prorogato per i lavoratori fragili nel pubblico impiego e nel privato, fino al 30 settembre. Mentre il diritto a svolgere lavoro  agile è stato prorogato fino al 31 dicembre per alcune categorie di lavoratori. Vediamo nello specifico chi potrà sfruttare questa opportunità fino alla fine dell’anno in corso:

  • lavoratori dipendenti del privato che abbiano almeno 1 figlio di età inferiore a 14 anni, purché in famiglia non vi sia altro componente beneficiario di altri strumenti di sostegno al reddito, in caso di cessazione o sospensione del lavoro e che non sia presente un genitore non lavoratore;
  • lavoratori dipendenti del privato che siano esposti al rischio per contagio di Covid 19 in base all’età o a malattie immuno depresse, per esiti oncologici o per terapie salvavita (dopo precisa valutazione medica), o condizione di disabilità con connotati gravi;

Queste situazioni andranno comunicate mediante l’applicativo “Lavoro agile” presente sul sito servizi.lavoro.gov.it. Quindi una stretta sull’uso destinato a specifiche categorie di lavoratori fino al 31 dicembre

Lavoro agile fino a fine settembre

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Smart working (Foto Adobe – pensioniora.it)

Questa proroga è valida fino al 31 dicembre nel settore privato, ma per il pubblico? Per i dipendenti pubblici la proroga per i fragili è valida fino al 30 settembre, mentre non è prevista alcuna proroga per i genitori di figli under 14. Nel settore pubblico quindi il ricorso allo smart working è molto ridotto e resta limitato temporalmente a fine mese di settembre.

Ricordiamo che il lavoro da remoto deve essere compatibile con le caratteristiche della prestazione e deve essere il medico di famiglia che attesti le condizioni di salute che rendono pericoloso lo svolgimento dell’attività lavorativa in presenza. Quindi sembra che almeno nel pubblico il lavoro agile o smart working non abbia molto spazio, almeno nell’immediato futuro.

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