Cosa succede se non hai i contributi per avere la pensione

Non tutte le persone riescono ad accumulare i contributi necessari per poter avere la pensione: ecco cosa accade in questo caso

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pensione sociale senza contributi (Foto Adobe-pensioni.it)

Quando si domanda ad un lavoratore qual è la cosa a cui ambisce di più in assoluto quello risponderà sicuramente: la pensione! Andare in pensione significa infatti godersi il meritato riposo dopo quarant’anni, o meno per alcuni, dopo decenni di duro lavoro e di sveglie puntate ogni giorno allo stesso orario.

Per andare in pensione bisogna soddisfare alcuni requisiti sia anagrafici che reddituali e i modi per lasciare il mondo del lavoro variano di anno in anno a seconda delle varie Leggi di Bilancio e delle varie riforme pensionistiche. Per il 2023 il governo Meloni ha stabilito che il pensionamento potrà avvenire tramite pensione di vecchiaia, pensione anticipata, Ape Sociale o Opzione Donna. Ma cosa accade a chi non ha i contributi sufficienti per pensionarsi?

Pensione, cosa accade se non si hanno contributi necessari

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pensione sociale senza contributi (Foto Adobe-pensioni.it)

Lasciare il mondo del lavoro non è così semplice come sembra. Bisogna infatti raggiungere determinati requisiti INPS per poter raggiungere la pensione e tali requisiti non solo solo a carico del lavoratore ma anche dai sistemi pensionistici vigenti. Tra i requisiti fondamentali ci sono quelli contributivi.

Sfortunatamente non tutti gli italiani, nonostante il lavoro, riescono a raggiungere i contributi necessari per andare in pensione. Ne consegue che molti lavoratori difficilmente possono garantire il tetto minimo di vent’anni di contribuzione versata all’età di 67 anni e quindi non possono raggiungere la pensione di vecchiaia.

Visto che la pensione di vecchiaia senza contributi non esiste in quanto per accedere a tale prestazione è obbligatorio essere in possesso di 67 anni di età anagrafica e 20 anni di contribuzione il governo italiano ha istituito nel 1996 la Pensione Sociale. Vediamo quindi quali sono i limiti per la pensione sociale nel 2023.

Per quanto riguarda il 2023 l’INPS stabilisce che ci sono vari limiti per avere la pensione sociale. Un primo limite riguarda quello reddituale che deve essere uguale o inferiore a 6.542,51 per pensionato single; reddito uguale o inferiore a 13.085,02 per pensionati coniugati. Una delle novità più importanti in merito alla pensione senza contributi, ovvero l’assegno sociale, per il 2023 è l’aumento del suo importo.

L’importo dell’assegno sociale nel 2023 è aumentato arrivando a 503,27 euro, mentre per il 2022 era di 469,03 euro. Ricordiamo però che l’importo dell’assegno sociale nel 2023 può essere percepito per intero solo se il pensionato single non possiede alcun reddito.

L’assegno sociale può essere richiesto dal cittadino direttamente all’interno del portale telematico dell’INPS se in possesso di: SPID (servizio di identità digitale)
Carta d’identità digitale; CNS (carta dei servizi nazionale). In alternativa, il richiedente la pensione senza contributi, può richiedere la prestazione presso un patronato con il Documento d’identità; Eventuale permesso di soggiorno; Stato di residenza storico e Codice IBAN (banca o poste).

Ricordiamo che, prima dell’approvazione della Legge di Bilancio, il governo Meloni aveva ipotizzato una sorta di bonus premiali in busta paga per alcuni lavoratori dipendenti. Si trattava di quei lavoratori che, nonostante avessero raggiunto i requisiti per il congedo anticipato e per la presentazione della domanda di pensionamento, avevano in seguito rinunciato e proseguito nelle loro mansioni fino alla soglia per la pensione di vecchiaia.

Visto poi il quadro generale dell’Italia dove l’INPS fa fatica a pagare le pensioni, i bonus sono poi non stati inseriti più nella manovra e molte carriere lavorative sono comunque finite per diventare discontinue.

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