Quando andrà rinnovata la domanda per l’assegno unico

Ecco quali sono le scadenze e le modalità di rinnovo che ruotano intorno al contributo a sostegno dei nuclei familiari con figli. Quando occorre attivarsi

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Assegno Unico (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nei confronti della famiglia, il mese di settembre presenta annualmente il conto delle urgenze da affrontare dal punto di vista economico. I redditi meno fortunati devono evidentemente operare scelte importanti e assegnare le giuste priorità per non sottrarre, specialmente ai figli, il necessario relativo alla crescita e alla formazione. Ogni anno, nella coda estiva, si manifestano quei toni polemici riversanti nel dibattito pubblico, incentivati dal puntale rincaro dei prezzi e della spesa.

Certo, da circa un anno e mezzo si è persa la percezione del movimento ondivago dei prezzi, dal momento che si vive un solido andamento di crescita sostenuto da un’inflazione senza arresti. Già da luglio, sul budget domestico, si è riversato l’aumento dei prezzi dei carburanti, tornati a crescete dopo la rinuncia del governo Meloni al taglio delle accise; la benzina, in particolare, è tornata sulla soglia di tolleranza dei 2 euro al litro.

Come rinnovare la domanda per l’assegno unico

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Assegno Unico (Foto Adobe – pensioniora.it)

Prescindendo dalle condizioni insite in un nucleo familiare, che possono rasentare quella povertà a cui ha cercato di dare rimedio il Reddito di Cittadinanza e ora le sue misure sostitutive (Supporto Formazione Lavoro, Assegno di Inclusione), e ancora sul fronte della spesa alimentare la Carta Acquisti e la Carta Solidale dell’INPS, la media familiare si trova ad affrontare aumenti su fronti ai quali è difficile rinunciare.

Tra tutti il caro libri scolastici, assieme ai rialzi sul materiale scolastico. In tal senso, i ragazzi delle scuole medie e superiori, provenienti da ISEE familiari disagiati, possono godere del bonus ad hoc messo a punto dal Ministero dell’Istruzione. Analogamente, sulla base del diritto allo studio, le matricole universitarie possono beneficiare dell’esenzione delle tasse delle facoltà.

I vecchi percettori Assegno Unico debbono inoltrare una nuova domanda?

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Assegno Unico (Foto Adobe – pensioniora.it)

Comunque, la presenza dei figli in famiglia resta la priorità, anche da un punto di vista dell’assistenza previdenziale da parte dell’INPS. Ne è la riprova lo strumento più rappresentativo, ossia l’Assegno Unico per le famiglie, appunto. Lo strumento è destinato ai figli minori o disabili a carico di lavoratori dipendenti. Il riconoscimento si ottiene a prescindere dal reddito.

Quest’ultimo fattore, infatti, regola soltanto l’entità dell’assegno mensile che viene erogato ad ogni figlio presente. Secondo l’aggiornamento 2023, la soglia annua dei 16,225 euro permette di accedere agli importi base più alti; mentre, per un reddito familiare superiore  a 43.240 euro si riceve un assegno di importo fisso pari a 54 euro al mese. La percentuale di rivalutazione pari a 8,1% ha permesso di portare l’assegno base per i figli minorenni da 175 a 189 euro, comprese le maggiorazioni destinate ai figli disabili.

Per il 2023, le richieste di attivazione della prestazione sono state presentate a partire dal 1° marzo. I vecchi percettori che abbiano presentato la domanda per la competenza da gennaio 2022 a febbraio 2023, godranno dell’erogazione d’ufficio, ossia non debbono presentare alcuna domanda di rinnovo, se non una rettifica della dichiarazione ISEE in caso di variazione sostanziale del reddito tale da spostare lo scaglione. Al contrario, in qualità di nuovi percettori, i dichiaranti inoltreranno la domanda INPS, comprendente la DSU, possibilmente con l’ISEE corrente, in modo da dichiarare un importo annuo più aggiornato possibile.

 

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