Molti beneficiari non riceveranno l’accredito degli arretrati dell’assegno unico, il problema riguarda molti. Ecco perché li hanno persi
L’assegno unico rappresenta attualmente il principale sostegno economico alle famiglie a basso reddito con figli a carico. L’erogazione di questo importante aiuto è elaborata, come la maggior parte degli incentivi statali, dall’INPS. Ad esso va presentata la domanda di richiesta dell’assegno.
La domanda non ha una scadenza annuale e va presentata solo la prima volta che si richiede l’assegno. Molti beneficiari però dimenticano un dettaglio importante che può compromettere l’erogazione del contributo e degli arretrati. Questo mese molti hanno infatti perso il pagamento degli arretrati proprio a causa del mancato aggiornamento di un importante dato.
Arretrati assegno unico: ecco perché non li ricevi
L’INPS ha comunicato che molti beneficiari dell’assegno unico non riceveranno questo mese il pagamento degli arretrati. Per ricevere l’assegno unico universale, mensilmente, è necessario possedere requisiti specifici quali la presenza di uno o più figli minori a carico, fino ai 21 anni di età. Il richiedente deve essere, inoltre, cittadino italiano. Può essere richiesto già dal settimo mese di gravidanza, aggregando al suo interno altri aiuti previsti in passato quali Bonus Mamma, Bonus Bebè, ANF e detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
L’ultimo importante requisito è di tipo reddituale e riguarda l’ISEE, se questo è, infatti, inferiore o pari a 16.215 euro, l’assegno unico sarà pari a 189,20 euro. Mano a mano che l’ISEE sale l’importo scende fino a raggiungere l’importo minimo di 54 euro. L’INPS come già spiegato non richiede ogni anno la ripresentazione della domanda, ma l’aggiornamento dell’ISEE, che va ripresentato entro una certa scadenza.
Quest’ultima è prevista per il 30 giugno 2023, data entro la quale va presentata obbligatoriamente una dichiarazione aggiornata. Pena, la mancata corrispondenza degli arretrati dell’assegno unico. Il modello ISEE, quale strumento indispensabile per calcolare gli importi dovuti, va ripresentato annualmente entro il 28 febbraio di ogni anno. L’INPS però ha concesso un margine di tempo superiore per presentare la dichiarazione, fissando il 30 giugno come data finale per l’aggiornamento dell’ISEE.
L’aggiornamento entro il 30 giugno permette proprio il pagamento degli arretrati dell’assegno unico maturati da marzo a giugno. In mancanza di un aggiornamento da parte del richiedente l’INPS non sarà in grado di calcolare gli importi dovuti, e assegnerà al richiedente l’importo minimo previsto per l’assegno unico.
Le regole previste dall’INPS sono molto rigide, e per questo va posta molta attenzione alle comunicazione e circolari pubblicate sui portali ufficiali. Perdere un contributo importante per semplice dimenticanza sarebbe davvero un peccato. Per questo è molto importante aggiornare non solo l’ISEE ma tutte le informazioni richieste, come quelle riguardo i componenti del nucleo familiare, la residenza, o l’iban.
Molti altri bonus fanno capo allo stesso schema, in quanto viene data una prima data di scadenza entro la quale presentare la DSU, e poi viene fissata una deroga alla scadenza, che permette di rimediare inviando in extremis le dichiarazioni richieste. Quindi, chi non ha presentato la nuova DSU entro il 30 giugno 2023 si vedrà accreditato l’importo dell’assegno unico e universale minimo dell’importo pari a 54 euro. Oltre all’assegno minimo, i richiedenti che hanno mancato la presentazione della DSU si vedranno vietata la corrispondenza degli arretrati, che andranno definitivamente persi.