Pensione di reversibilità: in questo caso scatta la revoca immediata

Il trasferimento di una quota della pensione è subordinato al criterio fornito dal tenore di vita del superstite. In cosa consiste la misura

Pensione di reversibilità: in questo caso scatta la revoca immediata
Pensione di reversibilità INPS (Foto Adobe)

L’evento luttuoso dato dalla morte di un proprio caro è di per sé doloroso e la cui circostanza fa maturare un comprensibile raccoglimento. Sebbene possa sembrare una logica alquanto cinica, ai parenti più stretti è richiesta una sorta di lucida freddezza per affrontare l’inevitabile iter burocratico che si staglia di fronte al futuro dei superstiti sul piano ereditario, tributario e fiscale.

E perché no, anche previdenziale. A maggior ragione che il de cuius sia un marito, un padre o un fratello (ovviamente con il debito manifestarsi dei criteri previsti dalla legge). Nella fattispecie, la pensione del soggetto deceduto è oggetto di una trasmissibilità che coinvolge la sua stessa famiglia. Quest’ultima, infatti, in base al riconoscimento previsto dall’INPS, concorre all’ottenimento della pensione di reversibilità.

Pensione di reversibilità, coniugi e figli a rischio di revoca se subentrano queste condizioni

Pensione di reversibilità: in questo caso scatta la revoca immediata
Pensione di reversibilità INPS (Foto Adobe)

La pensione di reversibilità consiste nel godimento di una quota della pensione che veniva liquidata al familiare deceduto, da parte dei cari “superstiti”. Essi sono definiti singolarmente oppure da più persone, purché risultino a carico del pensionato deceduto; tale condizione si realizza al sussistere delle condizioni di non autosufficienza economica e di mantenimento abituale.

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Gli aventi diritto ottengono il riconoscimento della pensione di reversibilità in base alla collocazione “piramidale” all’interno della comunità familiare. I primi soggetti a cui viene assegnata la somma sono i coniugi superstiti, siano essi uniti civilmente, separati o divorziati, titolari dell’assegno divorzile; congiuntamente o, in assenza dei primi, disgiuntantamente, la quota si trasmette in percentuali stabilite e diversificate a figli, fratelli e sorelle, o, in taluni casi, addirittura a genitori superstiti.

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Da parte dell’Istituto previdenziale, non è esclusa la riserva di revoca della pensione di reversibilità. Il solo riscatto dei contributi versati dal de cuius non è sufficiente sullo sfondo del fattore dettato dal reddito del superstite: se questo supera di 3 volte il trattamento minimo INPS ma non di 4, si applica una riduzione del 25% sulla quota reversibile; del 40%, superando di 4 volte ma non 5; del 50%, oltre 5 volte. Dovrà definitivamente sacrificare la propria quota il coniuge che convola a nuove nozze; in egual misura, la revoca è immediata per quei figli che hanno interrotto gli studi, ai quali l’assegno spetta di diritto fino ai 26 anni di età compiuti.

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