Annuncio Superbonus, nuove regole: cosa cambia

A breve arriveranno alcune nuove regole che modificheranno l’assetto delle agevolazioni per gli interventi negli appartamenti. Cosa succede

superbonus come cambieranno regole
Lavori in casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come spesso accade è dagli eventi nefasti che si traggono le lezioni di vita più autentiche; ma soprattutto si viene illuminati da una dimensione del problema apparentemente secondaria, a tal punto da venire ignorata. In fondo, è un po’ questa la parabola finale che ha caratterizzato il periodo italiano della emergenza sanitaria, legata ai contagi da Coronavirus, con annesso confinamento domestico.

È tra il 2020 e il 2021 che buona parte dei connazionali, soprattutto quelli concentrati nelle grandi città, ha scoperto una condizione inaspettata, peregrina – ad un primissimo piano di considerazioni – alla vicenda delle dinamiche epidemiche che hanno assillato le esistenze delle famiglie e dei singoli individui. Si sta parlando dalla sostenibilità ambientale; essa è stata suggerita scorgendo lo sguardo dalle finestre od odorando l’aria nelle brevi e fugaci uscite essenziali.

Annuncio Superbonus, cosa sta per cambiare

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Superbonus (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Sì, l’epidemia, anzi la misura coatta del lockdown aveva bloccato gran parte della produzione e della relativa distribuzione; di conseguenza, sono state azzerate tutte le forme di trasporto, da quello automobilistico a quello aereo. Pertanto, l’aria ha subito una pulizia degna di una primavera fuori stagione, è tornato il profumo di un albero in fiore e tanti altri odori della natura così inconsueti per la città.

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Al termine della emergenza sanitaria, le istituzioni hanno pensato bene di coniugare la ripartenza economica alla cosiddetta sostenibilità ambientale, come a preservare ciò che si era soltanto per una parte assaggiato. In realtà, la programmazione economica è stata appena sensibile al tema della dispersione energetica. Pertanto, trainando l’economia dal lato del settore edilizio, il governo ha incentivato i cittadini a richiedere massicci interventi di manutenzione per gli appartamenti o gli spazi pubblici condominiali, mediante il cosiddetto Superbonus 110%.

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I fondi dedicati alle detrazioni, agli sconti in fattura e alle cessioni del credito sono ben presto esauriti e, con i governi successivi al Conte bis, c’è stata sempre meno disponibilità a rifinanziare il bonus. Nei fondi rinnovati sono stati fissati col tempo dei paletti, legati alle tempistiche sui lavori e sui preventivi approvati. Ora, invece, arrivano le regole Eurostat. Dall’Europa, il credito del Superbonus, prodotto con le previste cessioni, è considerato non pagabile, dunque verrà gettato nel calderone del debito pubblico. Non è da oggi, che gli istituti di credito abbiano iniziato un’affannosa corsa a recuperare le somme che per legge debbono assimilare. Da parte sua, lo Stato deve allentare la pressione sulle sue casse. Da adesso vi sarà più probabilità di riscuotere i debiti cedendoli a terzi, ma forse la soluzione migliore è quella di puntare sulle detrazioni, dato che molti crediti sono rimasti arenati nei vuoti dei regolamenti relativi alle responsabilità dei cessionari.

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