TFR: come capire quanto stai maturando anno per anno

Come si calcola il Tfr, ovvero la liquidazione, mautrato di anno in anno? Scopriamolo in questo articolo di PensioniOra

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calcolo Tfr liquidazione (Foto Adobe-pensioni.it)

Quando un lavoratore dipendente cessa il rapporto di lavoro, qualunque sia la causa, ha diritto al Tfr, ovvero alla liquidazione o buonuscita. Il Tfr è una retribuzione differita dal momento che il dipendente ne matura una parte per ogni mese d’impiego: è il datore di lavoro ad accantonare la cifra e versarla nell’apposito fondo INPS.

La cifra del Tfr è rivalutata ogni anno ed è poi pagata in un’unica soluzione al termine del rapporto di lavoro. Il calcolo della liquidazione è regolato da varie norme e sul suo calcolo incidono vari fattori come la rivalutazione degli importi accantonati negli ultimi anni. Vediamo allora come capire l’ammontare del Tfr anno dopo anno.

Tfr: ecco come è calcolato di anno in anno

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calcolo Tfr liquidazione (Foto Adobe-pensioni.it)

La prima cosa da dire è che il calcolo del Tfr è disciplinato dall’articolo 2120 del Codice Civile. Nell’articolo si legge che il trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5. La quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, computandosi come mese intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni.

Facendo un esempio pratico prendiamo in considerazione un lavoratore che ha lavorato per 36 mesi prima di presentare le dimissioni. Il dipendente ha percependo negli anni una retribuzione sempre crescente pari a: 20.000 euro, 22.000 euro e 25.000 euro lordi. Per capire il Tfr maturato negli anni bisogna dividere per il coefficiente 13,5 la retribuzione annua, e poi sommare il tutto.

Dividendo 20mila, 22mila e 25 mila euro rispettivamente per 13,5 e sommando i vari risultati avremo il Tfr accantonato nei tre anni che sarà pari a 4.962,95 euro. A questa cifra vanno poi considerati il tasso di rivalutazione e la tassazione. Il tasso di rivalutazione è fisso ed è pari all’1,5% a cui si aggiunge una quota variabile pari al 75% dell’aumento dell’inflazione certificato a dicembre dall’Istat rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Gli importi del Tfr, quindi, vengono rivalutati al 31 dicembre di ogni anno. Per vedere in che modo questa rivalutazione incide sull’importo riprendiamo l’esempio precedente, ipotizzando che il rapporto di lavoro sia cessato il 31 dicembre e che negli anni precedenti l’inflazione sia aumentata costantemente nella misura dell’1%. Ad incidere, come detto, anche l’inflazione registrata negli ultimi mesi.

Bisogna poi prendere in considerazione la tassazione del Tfr che si applica tramite un’aliquota media che viene conteggiata prendendo le aliquote Irpef negli anni in cui le singole quote sono state maturate. Questo avviene per il rispetto del principio dell’equità dell’imposizione fiscale.

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