Superbonus: la vera differenza tra bonifico parlante e ordinario

Il primo è necessario nel novero delle pratiche per il pieno riconoscimento del bonus, ed è presente stabilmente nelle pretese fiscali. Ma realmente, cos’è?

bonifico parlante
Agenzia delle Entrate (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nella vita di tutti i giorni, il denaro contante è uno strumento di pagamento sempre meno presente. No, non perché non ci sia più bisogno di pagare, affatto; sono drasticamente cambiate le abitudini, pesantemente suggestionate dal progresso, ossia, almeno quello dettato dalla tecnologia. Questo progresso, come spesso accade, è stato stimolato da circostanze che hanno costituito davvero un banco di prova.

La nota ascesa dei pagamenti elettronici ha trovato le porte aperte quando, al contrario, le porte di casa dei cittadini sono state drasticamente chiuse durante un evento senza precedenti come l’emergenza sanitaria da Covid-19. Analogamente, sono stati chiusi i contatti umani, che tra mascherine e guanti protettivi, hanno coinvolto il passaggio di mano in mano del contante: oltre alla spesa online, la rara spesa “fisica” ha beneficiato delle carte magnetiche e i relativi dispositivi POS, oltre all’innovativo sistema “contactless”.

Superbonus, cosa comporta il bonifico parlante a differenza dell’ordinario

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Bonifico (Foto Adobe – pensioniora.it)

Oggigiorno, l’asetticità dei contatti – si continua ancora a parlare del contesto dei pagamenti – ha condotto gli utenti alla soglia potenziale, non solo della eliminazione della carta moneta, quanto addirittura alla stessa eliminazione delle tessere magnetiche, cioè quelle che occupano le fessure dei portafogli e che permettono di utilizzare il credito del conto corrente personale, oppure la giacenza fittizia a rimborso delle carte di credito.

Come anche gli stessi sportelli automatici ATM – quelli adusi tecnicamente a fornire denaro ai correntisti quando ne hanno bisogno – di ultima generazione, non necessitano più dell’inserimento della carta bancomat; grazie al QR code, è sufficiente connettere lo sportello alla piattaforma di home banking da smartphone. E di questo passo, sempre tramite QR code, anche i POS si stanno avviando alla loro successiva fase evolutiva.

Il pagamento digitale non è soltanto dimostrazione di comodità e accomodamento tecnologico nei confronti dell’utente. Di questo ricorso ne hanno beneficiato le norme antiriciclaggio, costantemente tese all’obiettivo di tracciabilità del denaro: ma se si cerca di combattere l’evasione fiscale, in realtà essa serve anche per altri scopi fiscali. Uno su tutti: il riconoscimento di un bonus fiscale, come il Superbonus edilizio. Per proseguire a beneficiare della maxi detrazione, il cliente deve oggigiorno effettuare il bonifico delle spese ed allegare la ricevuta tra la documentazione da inoltrare all’Agenzia delle Entrate. Ma non un bonifico qualsiasi, bensì il bonifico parlante. La sua principale particolarità è quella di consentire il prelievo della ritenuta dell’8%. Esso consta ovviamente di una compilazione più complessa ma eventuali errori non pregiudicheranno l’accesso alle detrazioni fiscali, come al contrario accade per il bonifico ordinario.

 

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