Aumento assegno unico, esempi: quanto avrai a giugno

Ecco quanto i percettori dello strumento a sostegno della famiglia riceveranno in concreto a seconda delle variazioni sul reddito. Di cosa si sta parlando

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Assegno Unico INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Con spedita gradualità ci si avvia verso le porte dell’estate. È un tempo certamente particolare, dove l’animo umano inizia a smaltire una parte delle tensioni generate nel corso dell’inverno e la mente si rivolge coraggiosamente verso la prospettiva delle vacanze.  E giugno è, da questo punto di vista, un mese rappresentativo: raccoglie quell’inizio di un processo che porta a tirare le somme delle questioni di un anno di lavoro, di vita e di vicissitudini. Possibilmente entro la fine di luglio.

Non sono per nulla da meno le istanze di ordine previdenziale e fiscale che caratterizzano puntualmente il mese corrente. Generalmente i riflettori della cronaca erariale si soffermano sull’adempimento erariale più importante dell’anno, squisitamente a carico del cittadino: la presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate. Come si sa, in realtà, l’adempimento ha avuto avvio già dal precedente mese per una parte dei contribuenti; si sta parlando di coloro che posseggono una situazione reddituale piuttosto semplificata, e dunque hanno aderito alla sottoscrizione del modello 730 precompilato dalla stessa Agenzia.

Aumento assegno unico, esempi: l’importo di giugno

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Assegno Unico INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Oltrepassata la scadenza del 31 maggio, quella che delimita la presentazione dei modelli precompilati, è in corso il turno di regolarizzazione di chi dichiara i propri redditi e patrimoni tramite la compilazione classica (in autonomia o con l’assistenza di un commercialista, o ancora di un servizio di patronato). Le presentazioni, ivi comprese rettifiche e integrazioni dovranno essere trasmesse entro la fine di giugno. Certamente la precompilazione da l’opportunità ai primi di saltare ogni probabilità di controlli, così come quella di far parte tra i primi contribuenti a ricevere il credito d’imposta.

La dichiarazione dei redditi rappresenta una modalità da parte del cittadino per contribuire ai servizi che lo Stato offre anche nei suoi confronti; dall’altra parte, è la più riconosciuta forma di finanziamento per le stesse casse statali. Dunque, tale contributo “principe” offre gli strumenti concreti all’INPS per alimentare i servizi erogati. Nel corso degli ultimi anni, questi ultimi sono cresciuti esponenzialmente per raggiungere quelle circostanze di emergenza al reddito che hanno investito lavoratori, pensionati e tanti soggetti svantaggiati.

A partire dalla famiglia, è stato potenziato uno strumento che cerca di garantire lo spettro di spesa di base necessario per il mantenimento dei figli: l’Assegno Unico e universale. A partire dallo scorso marzo, ha preso avvio la seconda annualità di erogazioni, rivolta a nuovi richiedenti e a percettori in fase di rinnovo. Al contempo sono in piena attività i ricalcoli all’interno dell’ente previdenziali, i quali sono necessari per adeguare gli importi dei ratei, specie se il numero dei componenti familiari è stato soggetto a variazione, come ad esempio nel corso della settima e ottava mensilità di gravidanza, o per via della presentazione della variazione ISEE entro 120 giorni dalla nascita del figlio; ma anche per la rettifica degli importi dovuta a modelli ISEE discordanti. In particolare sono coinvolte le competenze (arretrati e conguagli compresi) di aprile, maggio e giugno. Se una famiglia percepisce di norma 257,10 euro, per la presenza di un figlio disabile, spetta un conguaglio a credito. Questo si troverà in particolare nel pagamento dei primissimi giorni di giugno, che non è altro che il pagamento di maggio avvenuto in ritardo: 850 euro (dicembre 2022 – marzo 2023) da sommarsi ai 257,10 euro. Il conguaglio a debito avverrà, invece, a rate.

 

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