A quanto salirà la pensione minima nel 2024: la cifra netta

Quale potrebbe essere l’aumento della pensione minima nel corso del 2024, queste le prospettive che si presentano

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Pensionata (Foto Adobe – pensioniora.it)

Si continua a parlare di riforma del sistema pensionistico in Italia, anche se le possibilità di superare l’impostazione della riforma Fornero appare al momento improbabile, anche secondo autorevoli esponenti del governo e dell’Inps. Le condizioni economiche difficili con un calo del pil dello 0,4 per cento nel secondo trimestre dell’anno in corso e il consolidato dato anagrafico rendono difficile il percorso di una riforma previdenziale complessiva.

Più probabili dei ritocchi di alcune misure già in vigore da quota 41 che sembra definitivamente abbandonata, alla conferma di quota 103, dall’Ape sociale rafforzata per alcune categorie e a Opzione donna che potrebbe non essere riconfermata anche lo scarso utilizzo nella sua forma attuale. Notizie invece migliori sul fronte delle pensioni minime, ma vediamo qualche dettaglio.

Pensioni minime nel 2024 cosa succede

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Pensione minima (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nel 2024 oltre al consueto adeguamento annuale rispetto all’andamento dei prezzi in costante aumento con limitazioni per i trattamenti più alti, sembrano in programma ritocchi per le pensioni minime con il fine di superare la soglia dei 600 euro mensili per avviarsi almeno verso i 650-670 euro. Obiettivi più ambiziosi che puntano ai 1.000 euro al mese di pensione sembrano non attuabile nello stato di cose correnti.

L’adeguamento delle pensioni avverrà anche il prossimo anno con il meccanismo degli scaglioni con una rivalutazione piena soltanto per gli assegni pensionistici fino a 4 volte (nel 2023 pari a 2.101,52 euro lordi al mese) il trattamento minimo. Invece per gli scaglioni più elevati l’adeguamento si riduce tra l’85 e il 32 per cento del tasso di inflazione indicato dalle autorità competenti.

Nel 2023 l’adeguamento è stato del 7,3 per cento, mentre l’inflazione effettiva è stata misurata nell’8,1 per cento. Quindi sarà recuperata la differenza non riconosciuta. L’incremento dei prezzi previsto per quest’anno sarà circa del 5,5 per cento. Sommando questi due adeguamenti, la pensione minima dovrebbe comunque arrivare ai previsti 600 euro.

In più oltre gli adeguamenti annuali stabili, ci sarà l’incremento del 2,7 per cento annunciato dal governo per tutti i pensionati, a prescindere dall’età anagrafica. La quota dell’assegno minima giungerebbe così a circa 615 euro mensili. Anche se alcune forze politiche della maggioranza spingono per il traguardo dei 700 euro al mese. Il compromesso potrebbe essere, come accennato intorno ai 650-670 euro al mese per la pensione minima 2024.

Quali prospettive per le pensioni

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Pensionata (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come detto alcune delle misure presentate in campagna elettorale, tra cui la cosiddetta quota 41, non saranno proposte almeno per il 2024. La pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica del lavoratore rimane almeno per il momento un progetto nel cassetto, troppo oneroso per le casse dello stato. Più semplice la conferma di quota 103, cioè di 41 anni di contributi e 62 anni di età.

Si pensa anche di confermare l’Ape sociale, allargando il meccanismo di anticipo pensionistico anche ad altre categorie di lavori gravosi, oltre quelli già previsti dalla norma. Ricordiamo che si tratta di un trattamento di accompagnamento alla pensione, per lavoratori disabili, per quelli coinvolte in mansioni gravose e per i disoccupati di lungo periodo. Ad crescere sarebbero proprio le mansioni definite gravose dal legislatore.

Infine restano tutti i dubbi su Opzione donna che potrebbe non essere riconfermata, nel 2023 l’anticipo pensionistico a 58-59 anni è consentito solo a lavoratrici/licenziate di aziende in crisi, alle care givers di disabili conviventi da accudire e infine alla lavoratrici disabili. Il ritorno alla versione originale non sembra probabile, per ora.

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