Se hai questa età non puoi avere nuovo RdC da 350€

Quali sono le caratteristiche del nuovo strumento che prende il posto del Reddito di Cittadinanza (RdC) a partire dall’età

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Corso di formazione (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dopo la presentazione del nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIILS), avvenuta il 30 agosto, è partito dal primo settembre il Supporto per la formazione e il lavoro che rappresenta per il governo il primo passo per il superamento completo del Reddito di Cittadinanza. Infatti questo resterà attivo fino al mese di dicembre solo per parte dei precedenti beneficiari, dopodiché prenderà il via anche queste famiglie un’altra prestazione, l’Assegno di inclusione.

La piattaforma presentata dal ministro Calderone, svolgerà una funzione centrale nel nuovo progetto governativo. Infatti avrà il compito di mediare tra domanda e offerta di formazione e di lavoro, basandosi sulla partecipazione di regioni, centri per l’impiego e agenzie private per il lavoro e aprendosi in prospettiva non esclusivamente ai beneficiari del Supporto e dell’Assegno per l’inclusione, ma a quanti sono alla ricerca di un’occupazione.

Età anagrafica per lo strumento al posto dell’RdC

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Inps (Foto Adobe – pensioniora.it)

Le domande per l’ottenimento del Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) sono presentabile sul SIILS a partire dal 1° settembre. Ma quali sono i requisiti richiesti? Innanzi tutto il nuovo contributo non è un sostegno per l’inclusione sociale, ma un indennità di partecipazione a percorsi di formazione e riqualificazione lavorativa. La frequenza a percorsi formativi è un prerequisito per l’ottenimento del rimborso mensile di 350 euro.

Il Supporto è pensato per gli occupabili dai 18 ai 59 anni che non fanno parte di nuclei familiari con componenti fragili (anziani non almeno 60 anni, disabili e minori) o che siano stati presi in carico dai servizi sociali perché valutati inoccupabili. L’Isee familiare per richiedere l’indennità è di 6mila euro. Le domande potranno essere inviate mediante il portale dell’Inps o con l’ausilo dei patronati. Mentre i caf potranno assistere i richiedenti a partire dal 1° gennaio 2024.

Come accennato la piattaforma SIISL assume un ruolo centrale nel progetto in quanto incrocia domanda e offerta di lavoro e dal nuovo anno gestirà anche le domande per l’Assegno di inclusione. Ma la presentazione della domanda è solo uno dei primi passi per l’ottenimento del contributo, ve ne sono necessari altri prima dell’accredito.

Quali sono le procedure per il contributo

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come detto il contributo di 350 euro sarà versato dall’Inps per 12 mesi non rinnovabili e comunque solo durante la partecipazione alle politiche attive per il lavoro avviate. Dopo la presentazione della domanda è necessario sottoscrivere il patto di attivazione digitale e prendere contatto con almeno 3 agenzie del lavoro private, alle quali inviare i propri dati personali e lavorativi.

Successivamente il richiedente è contattato dal centro per l’impiego competente per territorio per la firma di un patto di servizio personalizzato che consente la partecipazione a corsi aggiornamento e formazione professionale, ai progetti socialmente utili, all’orientamento e alle politiche per il lavoro.

Solo allora il contributo di 350 euro al mese viene erogato dall’Inps come indennità di partecipazione alle iniziative e attività indicate. Inoltre ogni 90 giorni diventa necessario confermare la frequenza ai percorsi formativi per continuare a ricevere l’indennità. Quindi il Supporto al via a settembre si presenta con finalità e organizzazione del tutto diverse dal Reddito di Cittadinanza che sta per concludersi.

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