Banca o in Posta, dove mettere i soldi per guadagnare di più?

Gli istituti offrono molte possibilità per accrescere i risparmi, ma ciò che davvero conta è il rischio a cui vogliamo esporci. I dettagli

Banca o in Posta, dove mettere i soldi per guadagnare di più?
Investimenti (Foto Pixabay)

L’odierna crisi internazionale sta imponendo un momento molto delicato, e non soltanto sul piano geopolitico. Sul fronte economico e finanziario, il momento è per taluni più delicato di altri. La complicità della corsa galoppante dettata dall’inflazione – nel caso italiano – sta erodendo il potere di acquisto dei beni di consumo alle fasce più deboli, significando la pericolosa opzione di rinuncia ad una parte dei beni essenziali.

In fondo, gli eventi sottendono ad un’allarmante riduzione della capacità di risparmio, le cui potenzialità sono state sottratte dal rincaro delle bollette energetiche e dall’aumento dei prezzi. Dunque, lo stesso governo segue il corso del quadro globale, spesso intervenendo con bonus ed incentivi a favore, in particolare, delle famiglie, le prime ad essere penalizzare dal surplus di uscite che aggrava le costanti spese per i figli.

Banca o in Posta, quali criteri occorre valutare

Banca o in Posta, dove mettere i soldi per guadagnare di più?
Investimenti (Foto Adobe)

In generale, ogni scelta di investimento dei propri risparmi è particolarmente determinante per riuscire a cavalcare la difficile situazione odierna, da un lato, e gettare basi di garanzie per il futuro, dall’altro. Al centro del tema, si pone, come è ovvio, il conto corrente di cui siamo titolari. Sappiamo che soltanto una certa iniziativa di movimentazione del denaro così duramente lavorato e risparmiato col tempo può offrire un’opportunità di guadagno.

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Insomma, nessun profitto è possibile senza investimento, tenendo in considerazione, tra l’altro, i limitatissimi trend dei tassi attivi applicati sulle giacenze. Di fronte a noi abbiamo, in primo luogo, lo spartiacque delle proposte: quelle offerte dalle banche e quelle formulate da Poste Italiane. La scelta di un conto corrente semplificato nelle voci gestionali di spesa è già un buon inizio, perché consente di valutare al meglio la convenienza del canone.

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Alla gestione del deposito, bisogna inoltre considerare la sicurezza e la garanzia offerta dall’istituto di credito. Ad esempio, in caso di fallimento: le banche che aderiscono al FITD,  Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, garantiscono importi fino a 100.000 euro. Pertanto, il conto dell’utente, entro tale tetto di giacenza, è garantito. In questo contesto, le Poste hanno un vantaggio in più, gestendo non solo conti corrente, ma anche libretti di risparmio e buoni postali garantiti dallo Stato; una manna per i grandi risparmiatori. Ma in definitiva, sul guadagno diretto, vince ancora una volta il prodotto d’investimento, basato sullo stretto rapporto tra rischio e rendimento, dove la crescita del primo apre ai potenziali guadagni. E dove non bisognare eccessivamente indugiare a tenere la liquidità sul conto più del necessario.

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