Pensioni INPS, quanti contributi servono per avere 1.200€

Ecco quanti anni occorrono per accedere ad un trattamento pensionistico pari alla stessa dignità di uno stipendio. I numeri

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Contributi INPS (Foto Adobe)

Superati i vent’anni di servizio, qualche lavoratore inizia a fare due conti per conoscere quanto occorre per congedarsi dalla professione, sebbene – con soli vent’anni – si è soltanto al giro di boa del lungo percorso previdenziale. Ma non si sa mai; spesso, tra gli strumenti INPS o in particolari periodi di una legislatura, possono alternarsi deroghe straordinarie a favore di un ricambio generazione nel mondo del lavoro.

D’altronde, la Quota 102, con i suoi 38 anni di contributi e 64 di età, sta giungendo alla scadenza del 31 dicembre 2022, anche se gli umori dell’attuale governo lasciano intendere ad una proroga di questo sistema pensionistico. Purché dal 1° gennaio prossimo si scongiuri il ripristino automatico dei requisiti dettati dalla Legge Fornero. Al contempo, ciò significherà trovare i soldi per finanziare i supporti per la pensione anticipata, come l’Ape sociale, l’Opzione Donna e la futura Opzione Uomo.

Pensioni INPS, ecco quanti anni occorre lavorare a prescindere dall’età per avere 1.200 euro al mese 

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Pensione INPS (Foto Adobe)

Come dimostra l’impegno dell’attuale esecutivo (ma in fondo anche quello dei precedenti), per evitare una fuoriuscita anticipata in massa che graverebbe pesantemente sulle casse dell’INPS pur tuttavia lasciando il posto alle nuove energie lavorative, vengono comunque proposti degli incentivi per restare ad occupare le annali mansioni. In effetti, tardando l’età di pensionamento e accumulando molti anni di contributi, si gode di un assegno mensile decisamente superiore rispetto a chi detiene minori contributi. 

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Ad oggi, la normale opzione alla pensione di vecchiaia stabilisce l’erogazione del trattamento previdenziale al raggiungimento dei 67 anni di età e almeno 20 anni contributivi. Scegliere invece di ritirarsi una volta toccata la punta dei 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini) o 41 anni e 10 mesi (per le donne), senza alcun limite anagrafico, permette oggi di ottenere dei vantaggi assenti in passato, a causa di penalizzazioni attualmente superate.

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Certo, il congedo sotto i 67 anni anagrafici c’è ad ogni modo un “prezzo da pagare”; conviene poco e l’assegno mensile è sicuramente più leggero. Al contrario, però, per raggiungere un trattamento pensionistico pari a 1.200 euro al mese, non è necessario lavorare fino a 67 anni; per raggiungere una retribuzione annua di 25 mila euro lordi, è sufficiente aver maturato almeno 43 anni di contributi. Certo, lavorando per altri tre anni, la pensione supererebbe mensilmente i 1.330 euro netti.

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