Buoni fruttiferi Poste, occhio alla scadenza: rischi tutto

I buoni fruttiferi postali hanno una scadenza oltre la quale il rimborso deve essere richiesto. In caso contrario si rischia il deposito

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Buoni postali (Foto Pixabay)

Chi ha del denaro da investire sul medio lungo termine, per sé o per una terza persona, sa che i buoni fruttiferi postali sono una buona forma di rendita. E soprattutto sicura. Anche se non hanno gli stessi tassi di interesse, dunque potenziali guadagni, che hanno le zioni del mercato finanziario, i buoni fruttiferi offrono una rendita sicura nel tempo. Se si ha voglia di attendere. Ogni prodotto, in base alla stipula contrattuale, viene rimborsato in dei tempi specifici, con delle fasi intermedie che consentono di guadagnare qualcosa – al netto della tassazione sui guadagni – e con il massimo del credito possibile alla scadenza del buono.

Generalmente la scadenza del buono è pattuita all’apertura del prodotto Poste. E ce ne sono alcuni che possono durare anche 30 anni, per cui può essere legittimo dimenticarsene, specie nella formula precedente, che prevedeva i buoni esclusivamente cartacei. Con i dematerializzati è un po’ più difficile.

Buoni fruttiferi, cosa succede 10 anni dopo la scadenza

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Poste (Foto Pixabay)

Per scadenza dei buoni fruttiferi postali si intende la data in cui il buono può essere rimborsato per intero. Superata essa infatti, non c’è più alcuna forma di rendimento. Poste Italiane generalmente, anche se si tratta di un buono cartaceo, tende ad inviare degli avvisi di scadenza che potrebbero rimanere ignorati o semplicemente non arrivare. Infatti è legittimo dopo decine di anni dimenticare la scadenza di un buono fruttifero, ed anche di possederlo.

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Solo che in questo caso si rischia di perdere il deposito. Poste Italiane conserva per 10 anni il deposito comprensivo di interessi in attesa che il titolare del buono venga a riscattarlo. Trascorso quel tempo il buono passa nella lista dei buoni dormienti, ovvero quelli non rimborsati. Che vanno a finire in un fondo ad hoc del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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Per un po’ di tempo sono richiedibili al fondo. Trascorso tale tempo il deposito del buono viene assorbito dal MEF e non si può fare molto per acquisirlo. Il problema è per i cartacei. I buoni dematerializzati, alla scadenza, vengono accreditati direttamente sul conto.

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