Chi riceverà gli arretrati dell’assegno unico gonfiato

L’assegno unico per il 2023 dovrebbe subire delle maggiorazioni, previste nella Legge Bilancio. Specialmente per alcuni nuclei familiari

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Calcolo assegno (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Chi ha iniziato a percepire l’assegno unico dallo scorso marzo, mese debutto delle erogazioni, tra poco dovrà inserire nel portale INPS il nuovo ISEE in corso di validità per il 2023. Nello specifico si ha tempo fino al 28 febbraio 2023. Chi deve fare ancora la domanda, se la inoltra entro il 30 giugno 2023, avrà diritto anche agli arretrati dal mese di marzo. In caso contrario, percepirà solo l’assegno mese per mese a partire dal successivo alla richiesta. Per il 2023, anche l’assegno unico rientra tra i benefici pubblici che subiranno una rivalutazione in base al tasso d’inflazione, così come è stato per le pensioni.

E l’INPS annucia che il mese in cui gli aumenti saranno presente sugli accrediti sarà il mese di febbraio. Alcuni avranno diritto anche a conguagli a gennaio per – esmepio – arretrati non ricevuti in precedenza.

Assegno unico, le rivalutazioni

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Figli (Foto Pixabay – pensioniora.it)

La Legge Bilancio del 2023 ha cercato di privilegiare in ogni modo le famiglie con figli di età inferiore ad un anno o a tre anni. Nello specifico, le rivalutazioni sull’assegno unico verranno fatte con i seguenti criteri:

  • l’aumento del 50% della per i nuclei  familiari con almeno 4 figli sale da 100 a 150 euro mensili a nucleo;
  • l’aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni. per i quali l’importo spettante per ogni figlio aumenta del 50%, e con livelli di ISEE fino a 40.000 euro;
  • l’aumento del 50% dell’assegno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce Isee di riferimento, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a un anno.

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Quando si parla delle percentuali, ocme ad esempio il 50%, ci si riferisce sempre alla percentuale sulla maggiorazione, non sull’importo totale. E così, seguendo i conteggi, l’importo minimo a figlio arriva a 75 euro. con un aumento di 25 euro. Mentre l’assegno massimo si dovrebbe attestare sui 262,5 euro, decisamente maggiorato rispetto allo scorso anno dove l’importo massimo era di 175 euro mensili a figlio. E questi assegno potrebbero essere ulteriormente gonfiati dagli arretrati riferiti al 2022.

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