Cuocere la pasta a fuoco spento: non è solo una questione di risparmio

Non c’è dietro solo il taglio delle bollette ma è in gioco anche l’uso responsabile dell’energia. Di cosa stiamo parlando

Cuocere la pasta a fuoco spento: non è solo una questione di risparmio
Pasta (Foto Adobe)

Mentre si dibatte e si scrive la crisi internazionale dell’energia aggiunge nuovi capitoli alla sua cronaca, dove l’Europa fatica ad affrancarsi dai suoi storici partner fornitori (in particolare, gas) e a mettersi nelle condizioni di avviare una politica di approvvigionamento autonomo. Non ci resta che assistere alle contraddittorie mosse di una scacchiera geopolitica sovrastata dal conflitto russo-ucraino.

Le reazioni dei rubinetti riguardanti l’unico gasdotto (Nord Stream 1) che dalla Russia porta il gas nella maggior parte dei Paesi europei giungono puntualmente alle tasche dei cittadini del vecchio continente, in particolare gli italiani. Nel nostro Paese, infatti, col concorso dell’inflazione, l’aumento dei prezzi ha ridotto il potere di acquisto di un’importante fetta della popolazione, solo parzialmente calmierato dal contributo statale di alcuni bonus.

Cuocere la pasta a fuoco spento, ecco come funziona

Cuocere la pasta a fuoco spento: non è solo una questione di risparmio
Pasta (Foto Pixabay)

Se pensiamo che la questione del gas riguardi le nostre case è giusto; se coinvolga esclusivamente il tema del riscaldamento (che lo è) è giusto in parte. Anche un’altra parte della casa non è avulsa dall’oggetto della crisi, e ce ne accorgiamo soprattutto dirigendoci verso la stagione invernale: la cucina. Noi che come cittadini del Belpaese siamo portatori di un ricco patrimonio gastronomico; un ricco patrimonio di ricette e pietanze cotte.

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Ed è proprio con i primi “freddi” che i fornelli iniziano a far girare più rapidamente i contatori casalinghi, cuocendo tutto quanto possa scaldarci mentre ci nutriamo, dalla minestra fino ad una semplice tisana. Ma alla cottura non è ovviamente esclusa la pasta. Già in passato è stato evidenziato come sia possibile cuocere la pasta a fuoco spento. Sembrerebbe una bestemmia per i cultori nostrani del primo piatto per eccellenza, ma in realtà non dovrebbe scandalizzare gli affezionati della pasta al dente.

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Questa volta, tra i paladini della cottura a fuoco spento, si è aggiunta una voce più che autorevole, il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi. Ecco come funziona il “metodo”: portata l’acqua ad ebollizione, si butta la pasta e poi ancora 2 minuti; si spegne il gas e poi un altro minuto. Il tutto mentre un coperchio copre la pentola evitando qualsiasi dispersione di calore. Si ottiene un risparmio di circa 8 minuti in cui il gas bruciato dai fornelli. Parisi raccomanda il gas al minimo (ovviamente). Non stiamo parlando di un ritorno all’età della pietra, come qualcuno potrebbe pensare. È ora di consumare meno, di invertire la tendenza impostaci dal mercato. E non solo per abbassare le spese delle bollette; per l’ecosostenibilità tra le nostre vite e l’ambiente.

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