Liberati dai debiti con l’Agenzia Entrate: ora puoi fare così

Ci sono vari modi nel 2023 di liberarsi dei debiti con l’Agenzia delle Entrate: ecco quali sono e come fare per attuarli

Agenzia entrate
debiti agenzia delle entrate (Foto Ansa- pensioni.it)

Avere debiti con un privato non è mai bello e lo stesso accade se si hanno debiti con il Fisco e dunque con l’Agenzia delle Entrate. I vari governi che si sono succeduti fino a questo momento hanno sempre cercato di mediare tra i cittadini e l’Agenzia delle Entrate per mezzo di condoni o di periodi di pace fiscale.

Anche il governo Meloni ha pensato di definire diversi piani di pace fiscale in modo da permettere ai contribuenti debitori di avere la possibilità di saldare i propri debiti con il Fisco. Per questo motivo che per il 2023 chi ha dei debiti con il Fisco che può usufruire della nuova rottamazione e del condono delle cartelle esattoriali.

Agenzia Entrate: ecco come pagare i debiti. Le soluzioni

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debiti agenzia delle entrate (Foto Ansa- pensioni.it)

La prima soluzione per liberarsi dai debiti con il Fisco è la rottamazione 2023 che prevede il condono totale di multe e cartelle ricevute tra il 2000 e il 2015 di importo inferiore o pari a mille euro. Per le multe di importo superiore a mille euro ricevute fino al 2022 è prevista la possibilità di pagamento agevolato.

Per aderire alla nuova rottamazione bisogna inviare domanda all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 30 aprile. Il debito potrà essere saldato in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023 o a rate: in tal caso è previsto un pagamento in massimo 18 rate e fino a 5 anni e le prime due rate devono essere pari al 10% delle somme dovute e si devono pagare il 31 luglio 2023 e il 30 novembre 2023.

Le rate successive da rispettare per il piano di pagamento a rate (16 mancanti) dal 2024 sono: 28 febbraio; 31 maggio; 31 luglio e 30 novembre. Oltre alla rottamazione il governo Meloni permette di liberarsi dai debiti con il Fisco tramite una nuova sanatoria per gli
avvisi bonari ricevuti per imposte, contributi previdenziali contestati dal Fisco, con interessi e somme aggiuntive in maniera ridotta, calcolate al 3% invece che del 10% e con interessi al 3,5%.

Il governo meloni ha poi rivisto il calendario delle attuali tregue fiscali, con proroghe dei termini per le sanatorie in vigore per il ravvedimento speciale e la regolarizzazione delle violazioni formali. Sono stati prorogati al 30 ottobre i termini per la regolarizzazione delle violazioni formali e il termine per il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie con pagamento della sanzione ridotta a un diciottesimo del minimo.

Prorogati al 30 settembre 2023 i termini per le definizioni delle controversie tributarie;
la conciliazione agevolata delle controversie tributarie e la rinuncia agevolata delle liti pendenti in Cassazione, che prevede lo stesso beneficio sulle sanzioni, con la rinuncia entro il 30 giugno 2023 al ricorso principale o incidentale.

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