Assegno unico 2023: chi troverà 50€ in più nel bonifico

Ecco quali categorie di famiglie beneficeranno dell’integrazione economica annunciata per il prossimo anno. Chi sono

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Assegno Unico (Foto Adobe)

Dallo scorso mese di settembre le pensioni, oltre ai bonus emergenziali destinati al pagamento delle bollette tra i redditi più bassi, hanno visto l’annunciato adeguamento degli importi da parte dell’ISTAT, anticipato per contrastare la corsa galoppante a due cifre percentuali dell’inflazione sulle casse dello Stato già sotto pressione per garantire tanto le misure ordinarie quanto quelle ordinarie.

Il governo presieduto da Giorgia Meloni, in tal senso, ha previsto un ridimensionamento dei bonus e di alcune forme di sostegno, quale l’importante Reddito di Cittadinanza. Dal 1° gennaio, infatti, partiranno i nuovi criteri di accesso che tagliano notevolmente il numero dei percettori e la durata stessa delle erogazioni. Il tutto per finanziare la recente manovra di bilancio da trasformare nella nuova legge di bilancio. 

Assegno unico 2023: dal prossimo anno con questa età si riceveranno 50 euro in più al mese

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Assegno Unico (Foto Adobe)

La politica dei bonus inaugurata col governo Conte, proseguita con il governo Draghi, verrà dunque portata avanti in chiave di aiuto economico per pagare le fatture dal saldo esorbitante delle utenze energetiche di casa. Oltre al fatto che si dovrà sovvenzionare una proroga di sei mesi per il distacco delle utenze nei confronti degli utenti e delle famiglie più svantaggiate, a rischio di passare un inverno al freddo.

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Le famiglie sono particolarmente sotto la lente del nuovo esecutivo, che a tal proposito non ha soltanto stanziato fondi straordinari per supporti una tantum ma – l’annuncio è di quelli importanti – è stato rifinanziato e integrato l’Assegno Unico e universale per le famiglie, ovverosia la misura destinata ai lavoratori dipendenti con figli a carico fino al compimento dei 21° anno di età o figli disabili senza limiti anagrafici.

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L’assegno, pagato dall’INPS per far fronte alle spese di ciascun figlio, registrerà dal 1° gennaio 2023 un incremento del 50 per cento. Ciò significa che anche i nuclei in possesso di un reddito superiore al tetto stabilito di 40 mila euro annui, si passerà al pagamento di una mensilità da 50 a 75 euro, ma l’incremento arriva – nei redditi inferiori a 40 mila euro – anche a 50 euro. Ma attenzione, l’aumento non è destinato a tutti i figli a carico: il focus si concentra sui figli con un’età al di sotto di 1 anno.